“L’aumento dei prezzi del gasolio e delle materie prime ha completamente messo in ginocchio l’Agricoltura e la Pesca, due settori fondamentali per l’economia italiana. I dati sono chiari e incontrovertibili e ci dicono che, esattamente un anno fa, pagavamo il gasolio agricolo e per le barche da pesca 0,80 centesimi al litro mentre oggi lo paghiamo 1 euro e 70 centesimi: più del doppio del prezzo. Lo stesso raddoppio dei costi lo registriamo anche nell’acquisto dei materiali derivati dalla plastica come, ad esempio, gocciolatori per l’irrigazione e altra strumentazione affine utile e imprescindibile per continuare a svolgere l’attività agricola.
Se le cose continueranno così sono tante le aziende, già in ginocchio perché colpite dalla crisi nei mesi scorsi, che saranno costrette a chiudere e a finire sul lastrico vedendo andare in frantumi il lavoro e di una vita svolto con dedizione e sacrificio anche durante la pandemia per assicurare cibo a tutta l’Italia in una fase di grave emergenza.
Come Copoi abbiamo raccolto la voce di tanti piccoli e medi imprenditori di tutte le regioni in cui è presente il nostro coordinamento ed è nostra intenzione chiedere a gran voce al Presidente Draghi e a tutte le forze politiche che compongono la Maggioranza di Governo che ci sia il massimo sforzo per abbassare il prezzo del gasolio. A tale scopo chiediamo che anche il 1 miliardo e 200 milioni di aiuti di Stato che l’Europa ha destinato all’Italia per essere spesi in favore dei settori dell’Agricoltura e della Pesca vengano utilizzati, a differenza delle prescrizioni che leggiamo nei vari provvedimenti recenti, per calmierare il prezzo del gasolio.
Gli strumenti ci sono e per agevolare queste procedure la senatrice Rosa Silvana Abate (gruppo CAL- Alternativa ha presentato vari emendamenti al decreto “Aiuti” (le proposte recano la prima firma del collega Deputato Raffaele Trano perché il provvedimento parte dalla Camera dei Deputati).
Nello specifico, sono state chieste: misure per calmierare il costo del gasolio (per agricoltori e pescatori); un contributo a fondo perduto per le piccole e medie aziende dell’agricoltura e della pesca; rinnovata anche richiesta della cambiale agraria. Mentre l’articolo 20 del provvedimento, invece, ha già recepito la richiesta di un finanziamento garantito al 100% dall’Ismea avanzato sempre dalla Senatrice Abate – di concerto con gli iscritti del Copoi – nel decreto “Ucraina 2”.
Purtroppo questi emendamenti, elaborati insieme agli agricoltori e ai pescatori, hanno avuto parere negativo dal Governo. Un esecutivo che ha dimostrato ancora la propria intenzione di “assassinare” la piccola e media impresa in agricoltura e pesca in favore dei grossi gruppi dei settori ai quali la politica ha deciso di dare tutti i fondi dell’agricoltura e della pesca: dai soldi del Pnrr a quelli della Pac passando per i fondi nazionali distribuiti nei vari provvedimenti. Ma ora bisogna trovare necessariamente delle soluzioni per evitare il default delle pmi altrimenti tutta l’economia italiana rischierebbe di fallire. Come referente istituzionale del e unitamente al coordinamento COPOI e ai pescatori non mi arrenderò e non ci arrenderemo a questa logica devastante e che il governo sta attuando con inesorabile determinazione e freddezza ma il nostro fermo dissenso verrà portato in tutte le sedi istituzionali e nelle varie piazze d’Italia. Invitiamo ed esortiamo tutti i pescatori e gli agricoltori ad unirsi noi prima che sia troppo tardi”.
Lo affermano in una nota la senatrice Rosa Silvana Abate (CAL/Alternativa – Commissione Agricoltura) e Marco Dellera, segretario nazionale COPOI.