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Banco Alimentare Calabria, Orrico (M5S): “Vicenda della sede di Montalto Uffugo apra dibattito su programmazione”

“La vicenda del Banco alimentare Calabria rimasto senza sede principale a Montalto Uffugo, che mi auguro si risolva al più presto e nel migliore dei modi, deve servire da stimolo per attivare un dibattito serio sui temi del welfare e su come programmare interventi concreti e di sistema per rafforzare il tessuto socio-assistenziale in tutta la regione”.

Lo afferma la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice calabrese del Movimento 5 stelle.

“Le Istituzioni e la politica che le governa – dice Orrico – non possono più girarsi dall’altra parte mentre il mondo del Terzo settore fa grandi sforzi per non abbandonare coloro che lo Stato continua ad emarginare e ignorare. In Calabria, solo il Banco alimentare, raggiunge quasi 150 mila indigenti, con i dati sulla povertà assoluta e relativa che sono in costante aumento.

Organizzazioni con la medesima mission – prosegue l’esponente pentastellata -, e in generale tutto il Terzo settore che si muove per offrire sollievo e supporto a chi vive una condizione di disagio sociale ed economico, non possono rimanere soli nel doversi cercare una casa o, peggio ancora, quando una casa la perdono. Ecco perché abbiamo più che mai bisogno di rafforzare le infrastrutture sociali: è evidente che l’emergenza povertà è diventata una questione prioritaria e tutte le istituzioni territoriali, a partire dalla Regione, devono fare di più.

Faccio un esempio concreto riprendendo una proposta di legge che avevo presentato in Parlamento tempo fa. Abbiamo intere aree industriali piene di capannoni abbandonati e in disuso. Perché non intervenire per convertirle in spazi e strutture di supporto alla costruzione di un sistema di servizi sociali che in modo continuativo possano dare risposte ai bisogni di un territorio con forti carenze occupazionali e sanitarie e che subisce continui tagli alle risorse destinate ai servizi essenziali?

Purtroppo – conclude Anna Laura Orrico – è necessario che tutti gli attori istituzionali non solo facciano la propria parte quanto programmino nel breve termine soluzioni incisive, condivise, nuove. Solo in questo modo non abbandoneranno al loro destino la vasta platea dei calabresi più fragili e indifesi”.

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