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Istat: “Non studia e non lavora il 9% dei giovani delle città metropolitane”

Nelle citta’ metropolitane, nel 2022, i giovani di 15-24 anni che non studiano e non partecipano al mercato del lavoro sono 190mila e 900, il 9% della popolazione residente della stessa fascia d’eta’, valore di poco superiore alla media italiana. Lo rileva l’Istat nel focus su “I giovani nelle citta’ metropolitane”, sottolineando come anche per questo fenomeno esista “una forte dicotomia territoriale”.

Nelle citta’ metropolitane del Mezzogiorno il peso di questo segmento di giovani piu’ vulnerabili raggiunge quote a due cifre nettamente superiori alla media, ad eccezione di Cagliari (8,8%) e Bari (9,2%). E dati ancora piu’ preoccupanti riguardano le citta’ metropolitane di Palermo e Napoli dove circa 14 giovani su 100 sono fuori dal sistema di istruzione e formazione e dal mercato del lavoro.

Il fenomeno e’ piu’ contenuto nella citta’ metropolitana di Firenze (5,5%). L’analisi all’interno dei territori metropolitani evidenzia livelli piu’ preoccupanti nel complesso delle seconde cinture (10%), con valori massimi in quelle di Palermo e Napoli (oltre 15%).

Il fenomeno e’ piu’ attenuato nelle prime cinture e nei poli urbani, per evidenti maggiori opportunita’ formative e lavorative, soprattutto in alcuni territori urbani del Sud. Nei capoluoghi si distingue insieme al dato di Napoli anche quello di Catania (oltre 14%); emerge inoltre una maggiore fragilita’ dei giovani nelle prime cinture della citta’ metropolitana di Palermo (15,4%) e a seguire quelle di Napoli, Messina e Reggio Calabria.

Rispetto al 2018 si osserva un miglioramento in quasi tutte le citta’ metropolitane che hanno visto ridurre l’incidenza dei giovani di 15-24 anni non inseriti nei percorsi di istruzione e nel mercato del lavoro (nel complesso -1,8 punti percentuali). Fanno eccezione Cagliari, Venezia e Bologna.

I decrementi piu’ significativi si riscontrano nelle citta’ metropolitane di Napoli, Reggio Calabria e Catania (circa – 3 punti percentuali). Non vi sono marcate differenze di genere tra le quote di giovani di 15-24 anni che non studiano e sono fuori dal mercato del lavoro (9,5% per le femmine e 8,5% per i maschi).

Il differenziale a sfavore delle ragazze pero’ aumenta al Sud in particolare a Palermo, Catania e Napoli, dove la quota femminile supera il 14%, sebbene in netto miglioramento rispetto al 2018.

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