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San Giovanni in Fiore, conclusa la terza edizione del Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore

Si è svolta nell’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore la terza edizione del Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore, seguita da oltre un migliaio di persone che hanno molto apprezzato il livello e la qualità dell’evento, ideato dalla sindaca Rosaria Succurro, con 23 premiati fra cui: il professore Giuseppe Remuzzi, tra gli scienziati della medicina più quotati nel mondo; il conosciuto teologo Vito Mancuso; la già ambasciatrice del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim; l’urbanista Giuseppe De Luca, componente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici; il rettore dell’Unical, Giovanni Leone; Paolo Maggi, infettivologo e filosofo della medicina; il campione di Tuffi Giovanni Tocci; i tenori di rango internazionale Andrea e Stefano Tanzillo; gli imprenditori modello Gloria Tenuta e Filippo Callipo; l’attrice Valeria Marini, accompagnata da Anton Giulio Grande, presidente di Calabria Film Commission; il regista Jordan River, autore e direttore del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”, dedicato alla vita, all’umanità e alla spiritualità di Gioacchino da Fiore, appena uscito nelle sale cinematografiche italiane. Organizzato dal Comune di San Giovanni in Fiore con A2A come partner esclusivo, il Premio ha avuto il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e del Parco nazionale della Sila. Inoltre, per la sua importanza, l’evento ha ottenuto l’annullo filatelico temporaneo da parte di Poste Italiane sulle relative cartoline, anche con francobolli dedicati alla compianta Jole Santelli, prima donna a presiedere l’amministrazione regionale calabrese. Quest’anno il premio materiale, raffigurante l’Albero Aquila di Gioacchino da Fiore, è stato realizzato con laccatura d’oro dal maestro orafo Giovanni Pertichini. La sindaca di San Giovanni in Fiore ha tracciato un bilancio dell’appuntamento. «Questa edizione del Premio – ha spiegato Succurro – è servita a lanciare un messaggio al mondo: Gioacchino è profeta della pace e della speranza. La sua visione aperta del futuro è una luce che illumina il cammino dell’umanità in quest’epoca di guerre, crisi e smarrimento. Abbiamo reso popolare la figura dell’abate calabrese e il film di River, che abbiamo sostenuto, è uno strumento straordinario per farne comprendere l’attualità. La Calabria è allora terra di un nuovo umanesimo contemporaneo che parte proprio dall’eredità filosofica e spirituale di Gioacchino». Il teologo Mancuso ha detto: «È vero che i nostri giorni sono dotati di inquietudine e di paura, tuttavia lo spirito profetico di cui parlava Gioacchino risuona ancora, perché la superiorità dello spirito si va diffondendo sempre di più». Remuzzi ha lanciato un appello importante e potente, che ha legato alla lezione concreta dell’abate calabrese. «Facciamo della Calabria – ha dichiarato – la capitale europea della salute. Impegniamoci tutti per questo, perché niente è impossibile, se lo vogliamo fortemente». Fra gli altri, sono stati premiati anche Salvatore Angelo Oliverio, presidente emerito del Centro internazionale di studi gioachimiti; Alfredo Prisco, che ha condotto una ricerca originale su Gioacchino e le culture islamica ed ebraica; Domenico Caruso, artista di fama internazionale che ha rappresentato le figure gioachimite in arazzi, borse, scarpe e altre opere di tessuto. La medaglia speciale del Premio, già consegnata a Papa Francesco, è stata conferita a monsignor Carlo Arnone, «teologo e costruttore di spiritualità e comunità». L’evento è iniziato con una significativa esibizione musicale dell’orchestra degli studenti della locale scuola media Marconi ed è stato accompagnato dall’interpretazione magistrale di noti brani lirici da parte dei tenori Tanzillo.

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