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Protezione sismica degli edifici esistenti, la procedura innovativa di Pierpaolo Cicchiello presentata agli ingegneri catanzaresi

Il metodo “non convenzionale” utilizzato dall’esperto permette di adeguare strutture sensibili, come gli ospedali, senza interromperne l’attività, riducendo i tempi di intervento e i costi. Gerlando Cuffaro: «Straordinaria occasione per la Calabria»

 

Si è tenuto ieri, alla Sala delle Culture del Palazzo delle Provincia di Catanzaro, il seminario sul tema dei “Metodi non convenzionali di protezione sismica su strutture esistenti”. Promosso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro e valido quale seminario di formazione professionale continua, l’incontro è stato guidato da Pierpaolo Cicchiello, ingegnere esperto nella protezione sismica degli edifici che nel 2019 è stato premiato dall’American Society of Mechanical Engineers. Invitato dal presidente dell’Ordine Gerlando Cuffaro, Cicchiello ha relazionato sul tema concentrandosi sull’illustrazione del metodo di intervento innovativo utilizzato dal suo studio per la protezione sismica di edifici sensibili senza pregiudicarne la continuità funzionale.

Cicchiello, che ha utilizzato tale metodologia innovativa già nel 2015 intervenendo sul Corpo 8 dell’Ospedale di Mirandola (Modena) e nel 2023 per l’adeguamento sismico dell’Ospedale di Cerreto Sannita (Benevento), ha quindi messo a disposizione dei colleghi catanzaresi le sue competenze: «Con il “metodo convenzionale”, la linea di intervento prevede necessariamente l’interruzione della funzionalità della struttura – ha spiegato -. Se si tratta, ad esempio, di un ospedale, è facile comprendere come tale circostanza possa costituire un problema di carattere sociale di primaria importanza. Al contrario, noi abbiamo operato in due fasi, la prima dividendo a settori il livello inferiore della struttura per preparare gli interventi e la seconda avviando gli interventi a un livello inferiore rispetto alle fondazioni. In questo modo, l’ospedale può continuare a operare in sicurezza e tranquillità».

Dal punto di vista economico, poi, Cicchiello ha aggiunto: «Considerando solo i costi diretti, la soluzione “non convenzionale” costa circa il 5/10% in più. Ma è sui costi indiretti che la soluzione risulta decisamente più economica ed efficiente: chiudere un ospedale o un suo settore comporta, ingenti costi sanitari. In più, ci sono costi di carattere sociale: si pensi, ad esempio, a che rischi potrebbe comportare l’obbligo di trasportare un paziente a chilometri di distanza. Proprio il valore sociale che è racchiuso in questo aspetto è alla base del riconoscimento che mi è stato conferito dall’American Society of Mechanical Engineers. Noi ingegneri non dobbiamo mai dimenticare di avere una funzione sociale rilevantissima. Io, per esempio, svolgo questo mestiere perché sono scampato al terremoto dell’Irpinia del 1980. Per questo, nel mio lavoro, penso a tutte le attività che svolgo come farebbe un potenziale utente: se operi guardando dalla prospettiva dell’utenza, di dove vorresti che, in caso di necessità, ci finisse tua moglie, tua madre o i tuoi figli, le scelte da fare non sono difficili».

Quanto ai tempi di intervento, Cicchiello ha spiegato: «Rispetto all’approccio tradizionale, questo tipo di interventi prevede una fase di progettazione più dettagliata e approfondita affinché si possano studiare esattamente le soluzioni adatte alla struttura: è un po’ come con le case in legno, tanto per fare un esempio, che richiedono una progettazione più lunga ma una posa in opera più rapida».

«Sono grato a Pierpaolo Cicchiello per aver accettato con entusiasmo il nostro invito – ha detto Cuffaro -. Ci ha illustrato una tecnica la cui applicazione in Calabria avrebbe importantissime ricadute positive e permetterebbe di attuare quelle misure di protezione sismica che finora non sono state implementate proprio perché si sarebbe dovuta interrompere la funzionalità di strutture cruciali per il Sistema Sanitario Regionale. L’esperienza internazionale dell’ing. Cicchiello ci ha quindi fornito uno straordinario elemento da portare all’attenzione dei colleghi e dei decisori politici regionali. In questo senso, voglio ringraziare anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso per l’interesse e la sensibilità dimostrati al tema: nei prossimi giorni approfondiremo con lui l’argomento illustrandogli nel dettaglio una procedura capace di assolvere a un compito importantissimo per la collettività».

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