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Aggressione al Liceo Scientifico ‘Zaleuco’ di Locri, genitore “tenta di soffocare” un docente: denunciato

“Ancora sconcerto e indignazione per ciò che è accaduto giovedì 28 Novembre nei locali del Liceo Scientifico Zaleuco, facente parte del Polo Liceale di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino. Un genitore di un’allieva della scuola ha aggredito, con rabbia cieca e inconsulta il prof. Romeo Claudio, docente di Scienze Naturali. Il gesto violento, con tentativo di soffocamento, è stato, per fortuna, fermato da alcuni docenti presenti ai fatti. Il professore è stato subito portato al Pronto Soccorso, con una prognosi di sette giorni”.

E’ quanto denuncia l’istituzione scolastica del Polo liceale “Zaleuco Oliveti Panetta Zanotti”.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della locale compagnia, l’aggressione sarebbe avvenuta a seguito di un colloquio scuola-famiglia durante cui il docente aggredito avrebbe espresso alla madre dello studente l’insufficienza nel profitto scolastico. Il giorno successivo al colloquio, il padre della ragazza si è presentato a scuola e dopo avere interloquito con il docente, lo ha aggredito fisicamente.

I carabinieri hanno identificato l’aggressore denunciandolo alla Procura della Repubblica per il reato di lesioni.

La scuola, nella persona della Dirigente Serafino, ha prontamente risposto, con un comunicato, a quanto accaduto: “Esprimo a nome di tutto il personale del Polo Liceale la mia vicinanza e solidarietà al prof. Claudio Romeo, che ieri è stato oggetto, all’interno della Sala Docenti, della sede centrale, di una vile aggressione da parte di un genitore. Approfitto, inoltre, per mettere a conoscenza tutta la comunità scolastica e l’intero territorio locrideo della sempre più crescente difficoltà che tutto il personale della Scuola sta incontrando nello svolgere serenamente la fondamentale funzione di far crescere i nostri figli nel rispetto degli altri e delle regole di buona convivenza civile. Non posso, in questa sede, indagare le ragioni di ciò che è accaduto, ma è bene che tutto il territorio, in particolare le famiglie e le istituzioni, si interroghino e facciano sì che episodi di questo genere non accadano mai più. E’ un pericoloso segnale d’allarme che non può e non deve essere sottovalutato. Serve riflettere sulla responsabilità dei genitori e sul ruolo dei docenti come educatori. Serve tornare a costruire rapporti sani, che rispettino l’autonomia del docente, nell’esprimere una valutazione senza condizionamenti, soprattutto senza sfociare in una ingiustificata violenza Mi vedo, pertanto, costretta a ribadire alcune regole fondamentali, per garantire il sereno andamento delle attività didattiche e amministrative. Non si può rimanere indifferenti a questi episodi, altrimenti ci rendiamo complici. Il disappunto, deve necessariamente accompagnare qualsiasi riflessione, perché in un ambiente formativo, che deve aprire alla bellezza, alla cultura, alla convivenza civile, al rispetto delle regole, non può trovare posto la violenza, per risolvere i problemi. Sono esempi di come viviamo in una società in cui il ruolo genitoriale è sempre più annebbiato dalla prepotenza, dal paragone con l’altro, dalla rivalità, dall’ansia di vedere i propri figli sempre primi, invece di ascoltarli e accompagnarli nel processo educativo, dimenticando che la persona umana è un essere in relazione, nel rispetto, nel confronto, che arricchisce e migliora. Alle nuove generazioni dobbiamo pensare di lasciare segni di speranza, un futuro senza conflitti, che sia un’armonia di talenti, eccellenti risorse e straordinarie professionalità. Manteniamo alta l’immagine delle scuole del nostro territorio, solo così possiamo confrontarci a testa alta, con la fierezza e l’orgoglio per radici gloriose della nostra Locride. ‘Chi non ha apprezzato il suo maestro né la sua lezione, un giorno sarà forse colto, ma non sarà mai saggio’” (Daniel Pennac)”.

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