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25 novembre, il “Pizi” ribadisce: il vero amore non fa vittime

Le classi quinte dell’Istituto scolastico di Palmi si sono confrontate nei giorni scorsi con Istituzioni e docenti universitarie. Ripercorsa la lunga storia della violenza sulle donne, dalle tragedie greche alle cronache contemporanee

 

 

L’INIZIATIVA – In vista dell’odierna Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Istituto d’Istruzione superiore “Nicola Pizi” di Palmi ha ribadito la necessità di contrastare, usando le armi della cultura, una concezione tossica e pericolosa dell’amore come forma di potere sulla donna. Una concezione antica che alimenta la drammatica scia di violenze registrata quotidianamente nel nostro Paese. Di fronte a quest’emergenza educativa e culturale, il “Pizi” ha mobilitato gli studenti delle classi quinte di tutti gli indirizzi, protagonisti di un’iniziativa che venerdì scorso, nell’aula magna del plesso centrale di San Gaetano, ha visto incrociarsi spunti di riflessioni, performance e relazioni di docenti universitarie. A dialogare con i maturandi dell’Istituto palmese sono state la prof.ssa Maria Sammarro (Unime) e la prof.ssa Celestina Savoia (Unibo), introdotte dai saluti istituzionali della Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Domenica Mallamaci e dell’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Palmi, Denise Iacovo.

GLI INTERVENTI – Una donna ogni due giorni viene uccisa in un contesto domestico, proprio dove dovrebbe essere più sicura. E’ un dato tragico che ci dice quanto ancora dobbiamo lavorare per scardinare ogni forma di discriminazione e violenza di genere”, ha ricordato la Dirigente Mallamaci, in avvio dei lavori moderati dalla prof.ssa Chiara Ortuso. Un invito ad abbracciare la cultura del dialogo, dell’amore e della cura è invece arrivato dall’assessore Iacovo che ha letto, commovendosi, la poesia “Se domani non torno” dell’attivista peruviana Cristina Torre Càceres. Le proff. Sammarro e Savoia hanno dialogato con gli studenti ripercorrendo, attraverso la letteratura antica e moderna, le radici antiche della concezione dell’amore come “possesso” della donna ed invitando le ragazze e i ragazzi presenti a non dimenticare la forma più importante d’amore: quella per sé stessi.

LE VOCI DEGLI STUDENTI – Come tradizione del “Pizi”, gli studenti non sono stati meri spettatori ma veri protagonisti dell’iniziativa, che ha visto come referenti le proff. Maria Bonfiglio e Anna Saraceno con la collaborazione dei proff. Silvestro Malara e Chiara Ortuso. Ogni classe, infatti, coordinata dai docenti di Italiano e Filosofia, ha offerto il proprio contributo alla riflessione generale, animando interventi, letture, video, opere d’arte, performance teatrali. Otello e Desdemona, Franca Viola, le eroine delle tragedie greche, Artemisia Gentileschi e Frida Khalo, sono solo alcune delle figure evocate nel corso della manifestazione per ribadire, una volta ancora, che se fa vittime non è amore.

 

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