«La speranza ha il sorriso dei bimbi che giocano sulle giostrine, la felicità degli anziani che tornano a rincontrarsi in piazza, delle famiglie che hanno, finalmente, uno spazio da vivere all’aperto, dei giovani che hanno un nuovo luogo del cuore dove poter costruire esperienze e ricordi. Il Rione Marconi sta ritrovando quella normalità che merita». Massimiliano Merenda, consigliere comunale delegato ai Parchi ed al Decoro urbano, torna a parlare del parco inaugurato, da pochi giorni, nel cuore di uno dei quartieri più complessi di Reggio. «La città – ha detto Merenda – cambia seguendo il battito del cuore dei suoi abitanti. Lì dove c’era una discarica abusiva, dove l’illegalità ed il degrado la facevano da padroni, adesso sorge un giardino che i residenti ed i cittadini iniziano a frequentare e conoscere. Rendersi interpreti di un cambiamento radicale, concreto e reale è la soddisfazione più grande alla quale un amministratore pubblico può e deve ambire».
«L’amministrazione comunale – ha aggiunto – su indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà, non ha mai smesso di credere che, anche il Rione Marconi, potesse tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità. Così, ogni sforzo è stato proiettato a rendere più vivibile una parte del territorio che, grazie all’impegno di tanti di cittadini di buona volontà, delle associazioni o della parrocchia, non si è mai arreso all’abbandono, ma ha sempre reagito con coraggio e dedizione. Oggi si iniziano a raccogliere i frutti che indicano la nascita di una nuova primavera per il quartiere».
«Il merito di tutto questo – ha spiegato Merenda – va sicuramente condiviso con la Prefettura e con le istituzioni che hanno accompagnato il Comune in questo importante processo di sviluppo. Lo Stato c’è e non si limita a reprimere i fenomeni criminali, ma investe per la crescita culturale, sociale ed economica del territorio. La sinergia istituzionale, spesso abusata nei discorsi che sconfinano nel politichese, qui, al Rione Marconi, si è mostrata con caparbietà, franchezza e senza infingimenti».
«Ovviamente – ha proseguito il consigliere comunale – c’è ancora tantissimo da fare. Il Parco urbano è soltanto un primo spiraglio di luce per offuscare e sconfiggere le tenebre. Adesso, un ruolo molto importante lo svolgeranno i cittadini che, con la loro presenza, dovranno riappropriarsi pienamente di uno spazio comune e collettivo. Di certo, non sarà soltanto un parco a risollevare le sorti di una comunità, ma una nuova storia la possono certamente scrivere le persone che amano e vivono Reggio in tutta la sua bellezza. Noi, come sempre, saremo al fianco di quanti vorranno prendere parte ad una rivoluzione che conduce alla normalità. E’ una sorta di patto con i cittadini che devono sentire sulla loro pelle il peso e la responsabilità di custodire e animare un logo che rappresenta un primo passo di questa rivoluzione gentile. Il sorriso che leggiamo sul volto dei bambini, mentre giocano e si arrampicano sulle giostrine del parco del Rione Marconi, è una porta spalancata sul loro e sul nostro futuro. Tutti noi, quindi, abbiamo il dovere di preservarlo e proteggerlo».