Il Sindaco Franz Caruso ha partecipato nel pomeriggio di oggi, nella Chiesa di San Giuseppe a Serra Spiga, ai funerali di Pino Iacino, sindaco della città di Cosenza dal 1975 al 1980. Fino a pochi minuti prima delle esequie, il feretro è rimasto a Palazzo dei Bruzi nella camera ardente allestita nel salone di rappresentanza dove molti cosentini hanno tributato l’ultimo saluto a Pino Iacino. Nella Chiesa di San Giuseppe a Serra Spiga, il Sindaco Franz Caruso ha preso la parola durante il rito funebre, pronunciando un intervento per il quale ha scelto, data l’intensa amicizia con Iacino e la comune militanza socialista, il registro confidenziale e diretto. “Carissimo Pino, amico e compagno di tante battaglie – ha esordito Franz Caruso -. Oggi per noi, per la città di Cosenza e i cosentini e per tutti i socialisti della città, della provincia e della regione, è una giornata di lutto, ma anche una giornata di grande tristezza e di profonda amarezza e commozione. Da quando, nella serata di sabato, si è diffusa la notizia della tua scomparsa, molte cose nel nostro animo sono cambiate, perché con te è venuto a mancare uno di noi ed il politico di lungo corso e di grande esperienza e saggezza, l’uomo rigoroso e integerrimo che tu sei stato, in ogni momento della tua esistenza dedicata agli ideali socialisti e riformisti, il tuo verbo assoluto. Accanto a questi sentimenti di tristezza che, inevitabilmente, ci accompagnano e pervadono tutti, per te, caro Pino, – e non sembri un paradosso – oggi deve essere, però, una giornata di gioia, perché veder partecipare tutta questa gente e tutti i tuoi amici a questo rito, è il miglior riconoscimento possibile a quello che è stato il tuo impegno. Un impegno – ha proseguito Franz Caruso – che hai profuso a piene mani e senza risparmio di energie, nella tua vita personale, ma anche in quella professionale e politica. La tua, caro Pino, è stata la storia di un socialista che per molti di noi, ancora giovani, è stato un insostituibile punto di riferimento. Tu sei stato un socialista ammirato ed imitato da molti di noi che ti abbiamo conosciuto da giovane Sindaco della città di Cosenza, quando avevi appena 40 anni. Per 5 anni sei stato il primo Sindaco socialista, ma anche colui con il quale ci confrontavamo continuamente e con il quale abbiamo condiviso tante battaglie di libertà, nella città e non solo nella città. Anche nella tua esperienza successiva alla Regione, sei stato testimone di un socialismo innovativo, nel territorio di tutta la Calabria. Ti definivamo Sindaco del popolo perché hai incarnato fino in fondo gli ideali socialisti, impegnandoti a dare risposte concrete ai bisogni della gente, quella gente della quale ti prendevi realmente cura. Hai girato in lungo e in largo – ha detto ancora Franz Caruso – per diffondere il pensiero e la parola di un socialismo moderno, pur essendo tu legato, nello stile e nelle forma, a tradizioni e stili molto rigorosi. Sei stato un uomo di grandi valori, soprattutto morali e non ti ha scalfito minimamente, nel sentimento e nella considerazione non solo dei socialisti, ma di tutti i cosentini, nemmeno l’ingiustizia della giustizia terrena, perché la tua integrità politica e morale sono state tali da non essere toccate da quella tristissima vicenda con la quale ti sei trovato, tuo malgrado, a dover fare i conti. Il tuo valore aggiunto – ha sottolineato inoltre il Sindaco Franz Caruso – risiedeva nei tuoi pensieri, sempre alti e mai banali, capace, com’eri, di sviluppare acute ed argute riflessioni, o valutazioni e ragionamenti sempre approfonditi e calcolati, mai sopra le righe, pur essendo un passionale. Con la tua ars oratoria riuscivi a coinvolgere tutti e a creare consenso, quindi a trascinare non solo i socialisti, ma anche i tuoi cittadini, in un percorso che conduceva sempre ad un punto di arrivo coincidente con la tua illuminata visione di sviluppo della società e del territorio. Le tue osservazioni sono state sempre frutto della tua vivida intelligenza e della tua dirittura morale. Avevi, certo, le tue idee, ma spesso, le tue attente riflessioni e meditazioni, ti inducevano a cambiare la visione o la prospettiva di un problema, addivenendo a conclusioni che inizialmente non avevi forse considerato. Sei stato veramente il nostro riferimento incontrastato, perché avevi dalla tua l’abilità di non crearli i contrasti. Mai nessuno ti si contrapponeva. Può forse essere considerato questo il segreto della durata della tua sindacatura, quando, in assenza ancora della legge sull’elezione diretta dei Sindaci, sei rimasto in carica per cinque anni, dal 1975 al 1980. Era quella la prima giunta rossa, formata dal Partito socialista, dal Partito comunista e dai socialdemocratici. Tre forze politiche che ti hanno sostenuto per cinque anni per il tuo spessore, personale e politico, e per la tua coerenza, qualità che ti portarono a realizzare, in quel periodo, un programma ambizioso che ha dato il via a una serie di presenze e di rappresentanze istituzionali socialiste. Sei stato, infatti, l’apripista dell’avvento dei socialisti al governo della città. La storia non si può fermare, fa il suo corso e a volte determina delle situazioni inimmaginabili e che sfuggono ad ogni previsione. Quello che è accaduto in questi giorni lo considero, caro Pino, una sorta di passaggio di testimone, tra te, che sei stato il primo Sindaco socialista della città di Cosenza e l’ultimo, in ordine di tempo, io. Dal 1975 al 2021, anno della mia elezione, sono passati ben 46 anni e la mia candidatura, guarda caso, nacque da un incontro in una pizzeria della città, posta a metà strada tra casa mia e il Tribunale, luogo abituale della mia attività professionale. Un incontro al quale eri presente proprio tu, caro Pino, insieme a Luigi Incarnato, Mimmo Frammartino, Franco D’Ambrosio e Gabriele D’Ambrosio. E’ questo un ricordo ancora molto vivo e presente in me. Come in tutte le situazioni che ti vedevano coinvolto, hai avuto bisogno di riflettere, ma una volta convinto di cosa stavamo pensando di fare, hai preso in carico quella idea, naturalmente aderendovi. In questo momento, mi piace richiamare alla memoria la tua felicità quando si trattò di festeggiare e gioire per la mia elezione. Un ricordo, questo, al quale tengo in modo particolare. Dopo la mia elezione ti ho percepito sempre al mio fianco, anche quando non ci fu l’occasione per vederci spesso. Furono due le nostre ultime occasioni di incontro: la prima per i funerali di Tonino Mundo a Trebisacce e l’altra per partecipare insieme all’intitolazione, a Cassano, di una piazza a Salvatore Frasca. E lì mi esternasti la tua soddisfazione, perché mi confidasti di aver intravisto che l’azione del Sindaco socialista al quale avevi ceduto il testimone, si stava concretizzando e stava dando risultati positivi. Rischio di ripetermi, ma mi piace insistere su questo concetto: tu, caro Pino, eri un socialista da ammirare ed imitare, perché avevi un tuo stile. Eri un uomo elegante nella tua semplicità. Sempre dialogante, mai supponente, ma deciso e determinato nelle tue azioni e nelle tue scelte. E tutto questo, anche nel contraddittorio politico quotidiano, lo facevi sempre col sorriso sulla bocca. Non ho mai assistito ad una lite nella quale sei rimasto coinvolto, anche nei momenti più caldi della vita del partito socialista. E questo, perché, caro Pino, eri ben voluto, apprezzato e rispettato da tutti. E noi oggi – ha concluso Franz Caruso – dobbiamo considerarci i continuatori di questo rispetto nei tuoi confronti, che non avrà mai fine. Grazie Pino, per quello che hai saputo costruire, per la lezione che hai impartito e che oggi consideriamo il tuo lascito più prezioso. Eguale rispetto la città di Cosenza riconosce oggi ai tuoi splendidi figli. Fai buon viaggio. Noi ti ricorderemo per sempre!”.
Cosenza, il sindaco Franz Caruso ai funerali di Pino Iacino: “Un socialista da ammirare ed imitare”
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