Dopo Catona, per altre 3 settimane e sempre di giovedì, il percorso toccherà altre tre tappe cittadine secondo una suddivisione in macro-aree che favoriscano al meglio la partecipazione dei cittadini di ogni territorio.
“L’obiettivo – spiega l’assessore al welfare Lucia Anita Nucera – è quello di ascoltare i cittadini, i loro bisogni e le loro necessità ma anche i loro sogni inerenti alla città ed ai servizi che essa propone. Questo primo incontro è stato ospitato all’interno della sede dell’Associazione Nuova Solidarietà, dove i cittadini hanno avuto la possibilità di sviluppare un percorso caratterizzato da tre tappe: la città, il desiderio o il bisogno da comunicare e la stella: che rappresenta il sogno nel cassetto. Sono stati consegnati anche dei simboli – prosegue l’assessore – un omino e un mattoncino, proprio per evidenziare l’attenzione verso le persone e la casa. Si tratta di un percorso partecipato che spero possa illuminare la città di speranza in un futuro migliore e soprattutto verso il miglioramento dei servizi con risposte concrete. All’interno del Piano di Zona ci saranno dei nuovi servizi e attività nell’ambito del sociale che proietteranno Reggio, da qui al 2027, in un orizzonte di servizi a misura dei cittadini”.
Questo modello per la costruzione partecipata del “piano di zona” è quasi unico in Italia (un altro esempio solo in un municipio di Roma) che vuole rendere i cittadini protagonisti dei loro territori, dunque portatori dei propri interessi e bisogni.
La suddivisione di queste macro-aree cittadine deve intendersi non solo in senso orizzontale, nord-sud, ma anche in senso verticale per ogni corrispondenza delle stesse con l’area collinare di riferimento; motivo per cui, ad esempio, i cittadini di Mosorrofa o Cataforio potranno partecipare all’incontro a Modena; oppure quelli di Terreti alla Galleria di Palazzo San Giorgio.
Al percorso del Piano di Zona contribuiscono, come preannunciato in conferenza stampa, anche il Forum del Terzo Settore ed il Centro Servizi per il Volontariato Due Mari (Pasquale Neri e Giuseppe Pericone ne sono i rispettivi referenti) rimarcando il concetto che i servizi per la comunità vanno costruiti assieme alla comunità e che il volontariato non va a supplire l’assenza delle Istituzioni; rafforzandosi, piuttosto, proprio dove le politiche sociali sono più forti.
“La comunità che vorrei” si sta traducendo, dunque, in un’opportunità concreta di democrazia e civiltà che l’Amministrazione Comunale ha già posto in essere attuandola assieme alla città, per la città. La prossima tappa si svolgerà giovedi 14 a Modena presso la palestra delle scuole Telesio (sempre alle ore 17:00).