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Presentata in Commissione Istruzione candidatura Reggio a “Capitale Italiana della Cultura 2027”: “Città può lanciare al mondo messaggio di cultura della pace”

E’ approdato in Commissione consiliare permanente Istruzione, formazione e lavoro, presieduta da Marcantonino Malara, il racconto del percorso che ha visto Reggio tra le città candidate a “Capitale Italiana della Cultura 2027”. Durante la seduta dell’organismo è intervenuto il sindaco Giuseppe Falcomatà “spiegando – riporta una nota – anche il valore per cui Reggio si candida ad essere, con l’animo e con lo spirito il ‘Cuore del Mediterraneo’. Così come racconta il logo creato ad hoc”.

“Una scelta di costruzione dal basso – ha chiarito in apertura di lavori Malara – attraverso gli attori che ne hanno competenza per formazione, percorso e titolo e diffondono la cultura in città e la diffondono. Questo rappresenta il valore aggiunto. Questa scelta di candidare la città a Capitale della Cultura 2027 era un obiettivo antico, un’ idea che da qualche tempo avevamo nelle corde come amministrazione e che arriva a valle di un lungo percorso di coinvolgimento nella programmazione culturale e turistica della città di tutte le realtà attive e propositive del territorio”.

“Essere capitale della cultura – ha aggiunto il sindaco – non è una gara tra chi ha il maggior patrimonio storico, archeologico e culturale, ma si tratta di qualcosa di molto di più, qualcosa che deve caratterizzare una città rispetto a un’altra e far emergere le eccellenze sul piano materiale, ma anche immateriale. Oltre alla messa in rete di tutto il patrimonio, abbiamo ragionato su cosa la nostra città potesse raccontare di diverso rispetto alle altre candidature, anche contestualizzandola al momento storico, non solo del nostro Paese ma tutto il mondo sta vivendo sul piano delle relazioni e i conflitti e quindi sull’esigenza di ragionare su percorsi di pace, in funzione di una cultura della pace”.

“Da qui la visione, come emerge anche dal logo, di ‘Reggio cuore del Mediterraneo’ – ha sostenuto ancora Falcomatà – non solo per il profilo geografico, ma esperienziale, culturale e per ciò che durante tutta la sua trimillenaria storia ha rappresentato: è possibile far convivere tradizioni, usi tra di loro diversi e Reggio è una mescolanza di varie influenze e contaminazioni di culture. Una città che fa dell’accoglienza e della generosità, dell’aiuto al prossimo il proprio punto di forza. E in questo momento storico credo che il messaggio che la nostra città può lanciare al mondo sia quello della cultura della pace, immaginare di costruire percorsi di pace attraverso relazioni tra le persone”.

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