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FGU Calabria: “La scuola: un luogo privo di democrazia”

“Assistiamo ad azioni ostative nei confronti del personale che li costringe a non essere correttamente informati su attività di natura sindacale promosse da alcuni sindacati che non sono nelle grazie del DS, del DSGA, del collaboratore del Dirigente, o di alcuni AA che spesso hanno voce in capitolo.
Cosa succede, viene inviato materiale sindacale, indetta una assemblea sindacale, promossa una iniziativa in ambito sindacale, questa non viene correttamente portata a conoscenza del personale interessato. Eppure, in materia ci sono da rispettare leggi e norme specifiche per le quali, se si infrangono si commettono dei reati che se impugnati dall’O.S. interessata al DS, si arriva ad ottenere una condanna per violazione dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori. In questi anni sono molte le sentenze che vedono soccombenti i DS per comportamento antisindacale. La situazione è ancor più grave, quando a questo comportamento si presta uno dei soggetti sopra indicati che lo fa, non per negligenza, ma per ostruzionismo della malcapitata sigla.
Ma non solo questo, si assiste ad atti di cattiva applicazione delle norme nella concessione dei permessi, nella sostituzione dei colleghi in caso di assenza, nell’assegnazione dei docenti alle classi, il lasciare nelle mani dei collaboratori del DS la gestione della scuola e dei plessi ed altro.
Noi dovremmo educare gli allievi alla legalità, vivendo in un luogo che la legalità non la pratica.
Ma non mi va di dare addosso solo agli altri, purtroppo buona parte della colpa è anche nostra, del personale, che non ha la forza e la voglia di farsi promotrice di questa azione democratica.
Tutte le volte che chiudiamo gli occhi di fronte ad un torto subito ci facciamo complici di queste illegalità. Oggi rispetto ad ieri diventa più difficile dire non lo sapevo, cioè la diffusione, per esempio dell’assemblea sindacale, oltre ad apprenderla dalla circolare che il DS deve diffondere, si può apprendere anche dal gruppo whatsapp o da altri siti internet a cui noi facciamo riferimento, quindi se questa non è stata correttamente diffusa, avendone avuto contezza posso presentare ugualmente la richiesta della partecipazione e se il DS mi nega la partecipazione avviso il sindacato interessato che si premurerà a far valere il diritto.
Una grave colpa da addossare al personale è quella di non conoscere quali sono i diritti ed i doveri che si hanno derivanti dal Codice civile, dal CCNL, dal CCI e dalle altre norme sulla scuola, non ultime le norme che regolano il Collegio dei Docenti unico luogo di alta democrazia sul lavoro che non esiste in altri luoghi di lavoro se non nella scuola e negli atenei universitari, per evocare i nostri cugini ricchi ed altolocati.
Allora un messaggio chiaro che si vuole inviare è quello di interessarsi di quali sono i diritti ed i doveri di ognuno di noi e di avere il coraggio di metterli in pratica. La paura è un killer silenzioso. Assistiamo a segnalazioni del personale che, spesso oggetto di un sopruso, non danno l’autorizzazione ad utilizzare il proprio nome vanificando l’intervento del sindacato”.

Lo afferma in una nota il responsabile FGU Calabria Antonino Tindiglia.

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