“I danni e i disagi generati dall’ultima ondata di maltempo sul nostro territorio hanno fatto emergere, per l’ennesima volta, quanto sia fondamentale investire sulla prevenzione per limitare le conseguente negative del rischio idrogeologico. In una Calabria che, storicamente, paga lo scotto delle sue fragilità, l’impegno prioritario deve essere quello di ripartire dai necessari strumenti di pianificazione.
Per questo motivo, uno degli obiettivi primari che l’Amministrazione Fiorita ha messo al centro della sua agenda è stata la definizione del nuovo Psc. Catanzaro, su questo campo, ha alle spalle troppi anni di ritardi che si sono riversati negativamente sui processi decisionali, lasciando il territorio in balia degli eventi e delle decisioni del momento. Nell’ultimo biennio, invece, si è deciso di invertire la rotta in maniera definitiva, affidandoci ai tecnici per elaborare un quadro conoscitivo finalizzato a ricostruire lo stato del patrimonio territoriale locale e, in modo particolare, del suolo e dei suoi livelli di consumo.
Grazie anche ai supporti specialistici di cui l’amministrazione ha scelto di avvalersi, come quello dell’Autorità di bacino distrettuale, l’amministrazione ha inteso ricostruire l’insieme dei vincoli che interessano il nostro contesto nella logica della prevenzione. Non certo per limitare l’iniziativa imprenditoriale, ma per rilanciarla in modo più sicuro, così da assicurare una maggiore incolumità per la comunità che abita un territorio fragile sotto il profilo geologico, idrogeologico, idraulico e sismico e sempre più esposto ai rischi dettati dai cambiamenti climatici. Uno studio che ha permesso, dunque, di elaborare un Piano quasi pronto per la sua fase di adozione e che vede la sicurezza del territorio come valore non contrattabile e bene collettivo da salvaguardare”.
Per questo motivo, uno degli obiettivi primari che l’Amministrazione Fiorita ha messo al centro della sua agenda è stata la definizione del nuovo Psc. Catanzaro, su questo campo, ha alle spalle troppi anni di ritardi che si sono riversati negativamente sui processi decisionali, lasciando il territorio in balia degli eventi e delle decisioni del momento. Nell’ultimo biennio, invece, si è deciso di invertire la rotta in maniera definitiva, affidandoci ai tecnici per elaborare un quadro conoscitivo finalizzato a ricostruire lo stato del patrimonio territoriale locale e, in modo particolare, del suolo e dei suoi livelli di consumo.
Grazie anche ai supporti specialistici di cui l’amministrazione ha scelto di avvalersi, come quello dell’Autorità di bacino distrettuale, l’amministrazione ha inteso ricostruire l’insieme dei vincoli che interessano il nostro contesto nella logica della prevenzione. Non certo per limitare l’iniziativa imprenditoriale, ma per rilanciarla in modo più sicuro, così da assicurare una maggiore incolumità per la comunità che abita un territorio fragile sotto il profilo geologico, idrogeologico, idraulico e sismico e sempre più esposto ai rischi dettati dai cambiamenti climatici. Uno studio che ha permesso, dunque, di elaborare un Piano quasi pronto per la sua fase di adozione e che vede la sicurezza del territorio come valore non contrattabile e bene collettivo da salvaguardare”.