Il maltempo, nelle ultime 24 ore, ha concesso una tregua momentanea al nord e ha ripiegato sulle estreme regioni della penisola, Calabria e Sicilia. E così le precipitazioni intense scatenatesi dalla tarda serata di domenica si sono accanite con particolare violenza, fino alle prime luci dell’alba, nella zona dell’Istmo di Catanzaro, il punto più stretto della penisola. In poche ore, infatti, su quell’area che va dal capoluogo di regione a Lamezia Terme, sono caduti, secondo le rilevazioni dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpacal), oltre 390 millimetri di pioggia. Il risultato sono state frane, esondazioni, alberi abbattuti, colate di fango ed anche un ponte stradale crollato. Anche oltre lo Stretto si sono registrati smottamenti e strade allagate a Messina e provincia. Forti precipitazioni anche sulla riviera jonica, a Santa Teresa di Riva, con allagamenti sul lungomare. Oltre 30 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco, con persone soccorse negli abitacoli della loro auto immerse quasi totalmente nell’acqua. In Calabria è stata una notte da autentica tregenda, però, quella che si è vissuta, in particolare, nella zona del lametino, e più precisamente tra i comuni di Maida, San Pietro a Maida e Lamezia Terme. Una situazione che, all’indomani della nuova alluvione nel bolognese, dove c’è stata anche una vittima, ha portato, in perfetta sintonia bipartisan, il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, e la leader del Pd, Elly Schlein, a sottolineare la necessità di una legislazione per limitare il consumo di suolo. “Manca la priorità della prevenzione in tutti gli enti locali ma anche a livello nazionale”, ha detto Musumeci, secondo il quale “serve anche una maggiore attenzione in questa nuova battaglia da parte dell’Unione Europea”. Per la leader dem “è necessario fare un salto di qualità sulla prevenzione del dissesto idrogeologico” lavorando ad una legge per il consumo di suolo. “Legge – ha sostenuto la Schlein – che noi vorremmo anche a livello nazionale”. Consumo di suolo e fragilità idrogeologica rischiano di essere un mix devastante se unite ai cambiamenti climatici. Di certo, però, c’è che dopo ore di pioggia battente, concentrata in un’area ben delimitata, la Calabria ha fatto ancora una volta i conti con l’ingrossamento dei torrenti, che sono fuoriusciti dagli argini. E così l’acqua mista a fango si è portata via alberi e vegetazione, invadendo in più punti la sede stradale e lasciando dietro di sé smottamenti e crolli. Due, in particolare, i comuni flagellati dalle precipitazioni: Maida e il vicino San Pietro a Maida, interamente isolato per l’inagibilità delle arterie. “Le strade – ha detto il sindaco, Domenico Giampà – sono un disastro. Per tutta la notte abbiamo lavorato, insieme agli operatori della Protezione civile, per mettere in salvo le persone bloccate per strada o in pericolo”. Sempre a San Pietro a Maida, inoltre, è crollato un edificio disabitato. Senza tregua il lavoro dei vigili del fuoco, della Protezione civile e del Consorzio di bonifica della Calabria. Da quando è scattata l’emergenza, mobilitate squadre di vigili del fuoco dei comandi di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Sono intervenute anche unità speleo alpine fluviali, che con l’ausilio di gommoni hanno raggiunto e tratto in salvo persone alle prese con allagamenti e automobilisti rimasti in panne. Chi se l’è vista davvero brutta è stata una giovane donna al volante di un’utilitaria in transito sulla strada statale 280 dei Due mari, arteria strategica di collegamento tra Catanzaro e lo snodo viario, ferroviario e aeroportuale di Lamezia Terme. La vettura della ragazza, a causa dell’improvviso cedimento del piano viabile, è stata inghiottita da una voragine profonda alcuni metri. La giovane, rimasta per ore sotto shock, è riuscita però a mettersi in salvo. A Lamezia Terme tratto in salvo anche un anziano automobilista, intrappolato sulla carreggiata ricolma d’acqua e portato in spalla da un vigile del fuoco in un luogo sicuro.