“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Sinistra italiana: “In Calabria l’alternativa va costruita adesso. A Schlein e Pd diciamo che ci sono condizioni per realizzarla”

“Abbiamo ascoltato con grande interesse l’intervento della segretaria del Pd Elly Schlein, soprattutto nella sua analisi condivisibile sulla Calabria, una regione sempre più debole e in piena emergenza sociale. Così come riteniamo che ci siano tutte le condizioni per fare ‘in fretta nella ricostruzione di una alternativa al Centrodestra di Occhiuto'”. Lo afferma, in una nota, Fernando Pignataro, segretario regionale di Sinistra Italiana. “Sinistra Italiana in Calabria – aggiunge Pignataro – nel suo certosino lavoro di costruzione di un progetto alternativo nella nostra regione, iniziato con l’iniziativa di Lametia Terme del 10 luglio 2023, che ha rimesso insieme, intorno allo stesso tavolo, le forze della coalizione progressista, i sindaci, le associazioni e i movimenti, le forze sociali e del partenariato, non può che accogliere con soddisfazione l’appello lanciato a Mormanno, nel corso degli stati generali della montagna. Ora però bisogna passare dalle enunciazioni ai fatti, dare concretezza e organizzazione alle cose che si dicono. Questa regione col governo Occhiuto, sempre più allo sbando, subalterna ad un governo del Paese nel quale si evidenziano ogni giorno scelte che penalizzano ilMezzogiorno e, soprattutto, la Calabria, rischia di perdere altri cinque anni e appuntamenti importanti con le politiche di sviluppo”. “Basti pensare – sostiene il leader calabrese di Sinistra Italiana – al piano nazionale dei trasporti, ai finanziamenti e agli investimenti sulle infrastrutture, alla fine dei fondi Pnrr sulla coesione sociale, allo stato della sanità, al dimensionamento scolastico, alla questione dei rifiuti e alla mancata bonifica dei nostri territori, allo stato di abbandono del nostro sistema produttivo e si potrebbe continuare su ogni singolo settore della vita economica e sociale. C’è bisogno di un progetto completamente alternativo, un’idea diversa della nostra regione, che utilizzi a pieno le potenzialità, le capacità, le eccellenze e il territorio. Certo bisogna fare in fretta, superando contraddizioni interne ai partiti, costruendo da subito un tavolo permanente, prima con le forze maggiori del cosiddetto ‘campo largo’, per poi allargarlo alle altre forze e al mondo associazionistico e dei movimenti che si muovono nella società calabrese, al partenariato sociale e istituzionale”. Per Piganataro “ora bisogna confrontarsi punto su punto sulle vicende calabresi, soprattutto su quelle più spinose e sulle contraddizioni che stanno esplodendo sul territorio. Così si costruisce un programma comune di governo. Poi si passa alle donne e agli uomini che debbono rappresentare l’alternativa, sapendo che per evitare di ripercorrere un passato di errori, continuismo e trasversalità, c’è bisogno di rinnovamento, discontinuità, legalità e trasparenza nelle scelte e nelle indicazioni”.

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