“Eurekalabria, Idee in connessione”: “Tra Milano e Roma, vince la Calabria”, si è concluso con questa riflessione il convegno nazionale che per il terzo anno consecutivo si è svolto a Lamezia Terme. Filippo Pietropaolo, vicepresidente della giunta regionale calabrese: “Lancerò un’academy delle tlc per valorizzare le imprese locali e basta Consip, diamo un nuovo via libera alle gare d’appalto per le aziende calabresi”.
Sognando la Calabrifornia: il cuore delle tlc batte a Sud
Nelle autostrade digitali di fibra ottica non ci sono buche. La Calabria deve puntare a un futuro in cui da Cenerentola d’Italia si trasformi nella principessa delle telecomunicazioni.
“Che spettacolo atterrando con l’aereo… quando entri sul golfo vedi un mare che è più bello di Miami! Bisognerebbe pensarci bene, prima di dare i soldi delle commesse pubbliche a chi sta a 14 ore di volo da noi…”. Dario Denni, consulente ed esperto di tlc, lo afferma con certezza: “Nella Calabria ho visto un terzo polo rispetto a Milano e Roma. Eurekalabria ne è un esempio. Se non valorizziamo le effervescenze locali, non crescono. Seguo oltre 50 operatori che stanno in aree interne… è così che si evita lo spopolamento. Devi creare opportunità perché le competenze restino a livello locale”.
Eurekalabria, convegno nazionale che per il terzo anno consecutivo si è svolto a Lamezia Terme, ha portato oltre 150 operatori del settore in Calabria, alla periferia dell’impero rispetto ai centri nevralgici di Roma e Milano. Cuore dell’evento è stata la tavola rotonda, moderata dalla giornalista ed esperta di comunicazione, Rosaria Talarico, dal titolo “Oltre il doppino: chi tira le fila del mercato tlc?”. Alla domanda hanno cercato di rispondere operatori nazionali e politici.
“Sulla Ftth (Fiber to the home, la fibra che arriva direttamente a casa) eravamo fanalino di coda in Europa e adesso siamo sopra la media europea” ricorda Andrea Lazzaroli, direttore marketing B2B di Open Fiber. “I programmi di cablaggio vanno avanti con una sempre maggiore copertura del territorio. Il coefficiente di adozione della fibra ottica resta tuttavia molto basso, in modo particolare a causa della carenza tutta da colmare nel campo delle competenze digitali della popolazione”.
E per provare a colmare questa lacuna Filippo Pietropaolo, vicepresidente della Giunta regionale Calabria con delega al digitale punta sulla formazione: “Stiamo per lanciare un’academy in ambito digitale per favorire le competenze richieste da questo settore, che neanche l’università fornisce. Un’academy regionale fatta insieme con le imprese locali per valorizzarle e creare lavoro in loco”.
Alfonso Mariconda, responsabile marketing wholesale di FiberCop Siamo in una fase di start up della nuova azienda. Stiamo lavorando sull’innovazione della piattaforma. FiberCop mette a disposizione un piano molto forte di diffusione della fibra ottica, di integrazione dei nuovi servizi e di switch off del rame. Il mercato va verso una sempre maggiore differenziazione, è un processo lungo e bisogna puntare all’eccellenza sui servizi core e capire come integrare quelli nuovi, come cloud e cybersecurity perché è il mercato a richiederlo.
“Open Fiber e FiberCop li sento spesso perché monitoriamo l’avanzamento degli obiettivi del Pnrr” prosegue Pietropaolo “ma anche se stiamo messi bene nelle città, è nelle aree interne che bisogna portare la fibra per connettersi ai mercati. Cioè dove hanno sede le pmi legate all’agroalimentare e dove producono e trasformano materie prime di qualità”.
Per Maurizio Goretti, direttore generale di Namex, i piccoli operatori continuerranno ad avere un ruolo nel mercato. “Come dicono loro, sono diversamente grandi e possono offrire un servizio personalizzato e innovativo. Per com’è fatta l’Italia culturalmente e dal punto di vista orografico, riusciranno a sopravvivere anche perché sono aziende creative. La politica ha il ruolo di riequilibrare la sproporzione di forze con i colossi internazionali che fatturano quanto interi Paesi. Alcune scelte legislative servono proprio a limitare il loro dominio”.
Pietropaolo interviene su un altro aspetto cruciale per la sopravvivenza delle imprese locali: “Vogliamo ritornare alle gare. I dirigenti pubblici non hanno più voglia di fare gare e si confrontano solo con i contratti quadro Consip e Mepa. Ho incontrato le grandi aziende che operano con la regione Calabria chiedendo di valorizzare le imprese calabresi. Non con i subappalti di giornate/uomo, ma cedendo pezzi di progetto. Per questo come regione faremo dei contratti quadro, come già successo in Puglia ed Emilia”.
“Più regole ci sono, più c’è caos. Più sono confuse e più io guadagno da consulente” ironizza Denni “tra carte dei servizi, obblighi di trasparenza tariffaria e tecnica non può che stravincere un mercato come quello americano dove devi indicare solo il nome dell’offerta, la velocita e il costo”.
FiberCop ha evidenziato inoltre le best practice messe in campo con la regione Calabria. Il Dipartimento per la transizione digitale è stato coinvolto nei rapporti con gli enti locali per facilitare la realizzazione degli interventi previsti dal Pnrr. Sono stati realizzati conferenze e incontri per illustrare a uffici tecnici, direttori dei lavori e progettisti lo stato di avanzamento dei bandi e le modalità di intervento tecnico da parte di FiberCop.
Molti i temi toccati durante il dibattito: dal considerevole numero di adempimenti burocratici che gli operatori anche di piccole dimensioni devono sobbarcarsi al tramonto dei cavi in rame dalle centrali telefoniche; dalla sicurezza delle infrastrutture cloud alla sostenibilità ambientale dell’industria delle tlc; dallo scarso livello di alfabetizzazione (digitale e non solo) dei consumatori al proliferare di “venditori di connettività” che fanno un altro mestiere. “Vista la passione che guida da sempre le nostre attività in ambito Ict è stato un piacere contribuire all’organizzazione dell’evento in qualità di host” conclude Luciano Talarico, chief operating officer di Intendo “mettendo la Calabria al centro delle telecomunicazioni italiane, per il terzo anno di fila”. Eurekalabria è un omaggio al genio di Archimede e alla sua famosa esclamazione Eureka!, che vuol dire “ho trovato”. Un auspicio perché anche il Sud possa “trovare” al più presto la propria strada digitale.