È stata Maria Rosaria Arcidiacono a consegnare personalmente nelle mani di Ivana Veronese, Segretaria confederale Uil e vicepresidente del comitato per il referendum “Una firma per l’Italia – contro l’autonomia differenziata”. Una operazione che, formalmente, ha concluso una raccolta cominciata prima dell’estate e che ha visto sul territorio diversi banchetti organizzati a Marina di Sibari, a Lauropoli, al Parco del Monte e poi in giro per tutta Cassano.
I referenti del comitato cassanese sono Antonino Mungo e Pasquale Varcasia (Partito Democratico sezione di Cassano) con la collaborazione di Michele Guerrieri di “Noi di centro”. Una estate fatta di incontri, chiacchierate, discussioni produttive e dialoghi serrati che ha portato in dote la raccolta di centinaia di firme di cui tante cartacee e tantissime in digitale con lo spid tramite la piattaforma ministeriale sulla quale i volontari hanno guidato passo passo coloro i quali arrivavano ai banchetti e volevano firmare per il referendum.
«Lo sapevamo bene tutti quanti – hanno commentano i promotori – che il percorso per arrivare al referendum abrogativo della legge vergognosa che va sotto il titolo di “autonomia differenziata” sarebbe stato complesso, articolato, impegnativo e, per l’appunto, faticoso. Informare le persone, chiedere loro di sottoscrivere il quesito referendario, raccogliere i certificati comunali, seguire le procedure con scrupolo e attenzione, conteggiare, inscatolare, trasportare i pacchi di firme fino alla Corte di Cassazione».
I risultati, come ormai sappiamo tutti, sono andati ben oltre le aspettative, segno questo che l’obiettivo di ribadire che l’Italia deve essere giusta e unita è fortemente avvertito dalle persone e non solo dalle forze sociali che hanno costituito il Comitato per il referendum.
A ringraziare il comitato cassanese per il grande e puntuale lavoro fatto è stata proprio la Uil nazionale per tramite di Ivana Veronese, Segretaria confederale Uil e vicepresidente del comitato per il referendum
«Oggi che abbiamo chiuso gli ultimi scatoloni – ha raccontato la Veronese – voglio condividere con voi una esperienza particolare, addirittura una emozione: una ragazza (la nostra Maria Rosaria Arcidiacono ndr) si è presentata alla sede nazionale della nostra organizzazione dopo un viaggio in pullman nel corso della notte per portare a noi alcuni fogli – peraltro compilati con grande cura e rispetto delle procedure – di firme raccolte da suoi impegnati coetanei che hanno formato un Comitato cittadino in una piccola realtà della lontana Calabria. Se c’è un valore, uno in più tanto per capirci, nel fare sindacato è l’opportunità di entrare in contatto anche con persone, anche con cittadini e cittadine che magari al sindacato nemmeno sono iscritti ma ne condividono i valori fondanti, le battaglie più significative di civiltà e per la democrazia, le prassi di iniziativa sindacale.
Accoglienza, cordialità, l’impegno a non disperdere questo momento di contatto: questo ci siamo dette e assicurato. Un atto che è la testimonianza e il segno di un vero impegno in prospettiva».
Dalla Calabria e da Cassano All’Ionio, dunque, arriva un chiaro segnale di speranza: i giovani ci sono e vogliono partecipare nei processi decisionale per scegliere il loro futuro senza demandarlo ad altri e, soprattutto, lo vogliono fare in una Italia unita, libera e giusta.