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All’Arena dello Stretto inaugurato l’anno scolastico del Polo tecnico professionale “Boccioni-Fermi-Righi”. Il sindaco Falcomatà ai ragazzi: “Sono i vostri anni migliori, non perdete un istante di questo tempo”

Il primo cittadino insieme al vicesindaco Versace e al consigliere Latella ha rivolto il saluto della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria alla comunità scolastica

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha preso parte alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo Polo tecnico professionale “Boccioni-Fermi-Righi”. Nello scenario suggestivo dell’Arena dello Stretto, insieme alla dirigente scolastica Anna Maria Cama, al vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, al consigliere comunale Giovanni Latella, a numerose autorità civili e militari, è stato presentato l’istituto che nasce dalla fusione delle scuole Boccioni, Fermi e Righi.

Così alle centinaia di studenti e studentesse presenti, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha rivolto un invito fuori dal classico cliché istituzionale: «Questi sono davvero gli anni più belli che state vivendo. Quindi, godeteveli appieno, sotto ogni punto di vista. Innamoratevi, fidanzatevi, lasciatevi, frequentatevi, innamoratevi di nuovo, sbagliate. Insomma, non perdete un istante di questo tempo. Appassionatevi a qualcuno o a qualcosa. Cercate quello che è il vostro talento».
«Non abbiate paura di cadere e di riprovarci», ha continuato il sindaco aggiungendo: «E’ meglio avere un rimorso che un rimpianto. Non vi dovete permettere di perdere nessuna occasione. Provateci in tutte le cose che vi sentite di fare, senza avere timore di aprire il cuore ed esprimere le vostre emozioni, di piangere, di ridere, di mostrarvi come siete. La forza sta nell’essere sempre se stessi. Non indossate maschere perché arriverà un momento, nella vita, in cui quelle maschere o ve le tolgono o cadono. Vivete a 360 gradi tutte le esperienze che vi sentite di fare. E dovunque voi andiate, qualsiasi cosa fate, portate sempre questa città nel cuore».

«Insomma – ha continuato Falcomatà – tutto quello che voi andrete a fare in futuro, fatelo sentendovi orgogliosi d’essere reggini. Forse sarete altrove, ma la città che vi ha dato i natali e con una tradizione millenaria, avete l’unico dovere di portarla dentro voi stessi, di issare in alto il nome di Reggio Calabria. Dobbiamo essere fieri di essere cittadini di questa città, contenti e fortunati di essere nati in questo angolo di paradiso. Da questo traete la forza e la convinzione di pensare che non esistano limiti. Chi vi dice che non siete capaci di fare una cosa lo sta dicendo perché, probabilmente, non c’ha provato lui quando era più giovane e poteva farlo. Provate: fallirete, vi rialzerete, fino a che, ognuno di voi, non troverà la propria strada. E trovatela, sempre, ricordandovi da dove siete partiti».

Per il vicesindaco Versace «presentare l’anno scolastico nella fantastica location dell’Arena dello Stretto è una cosa speciale». Dopo aver salutato la dirigente scolastica Cama e ringraziato l’uscente Maria Daniela Musarella, il vicesindaco Versace ha sottolineato «l’importanza di essere riusciti ad abbattere quella barriera culturale che, per tanto tempo, ha costretto alcuni ragazzi a fare scelte non proprio consone rispetto alle loro attitudini». «La nascita di questo nuovo polo – ha affermato – è un’opportunità per crescere, formarsi e migliorarsi nella nostra città. Non abbiamo nulla da invidiare ai grandi istituti scolastici del centro e del nord Italia».

«Qui, oggi – ha concluso Versace – sono rappresentate due eccellenze del comune di Reggio Calabria, istituti che vengono accompagnati dalla Città Metropolitana rappresentando un fiore all’occhiello del territorio rispetto ai laboratori che verranno messi a disposizione dei ragazzi e delle ragazze. E’ un’offerta alta che deve puntare a trasformare le nostre scuole in veri e propri Campus».

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Articolo SuccessivoIl Consigliere Barreca sul discorso dell’Arcivescovo Morrone: “Il futuro della città passa dai giovani, lavoriamo uno accanto all’altro per costruire un futuro comune per i figli del sud” “Il messaggio “lanciato” dal Vescovo Fortunato Morrone con l’omelia pronunciata martedì scorso in cattedrale merita la nostra più viva attenzione. Provo un sentimento di sincera gratitudine e stima nei confronti del “pastore” della Chiesa reggina, il quale, da diversi mesi, dimostra di voler accompagnare e sostenere autentici percorsi di impegno civico e sociale, nel solco della pastorale sociale di Papa Francesco, costruttore di una Chiesa aperta capace di andare incontro alla persona”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere comunale reggino del Partito Democratico Franco Barreca. “E’ evidente che non basta essere bravi cristiani cattolici dentro il chiuso “comodo” delle sagrestie, ma è necessario diventare costruttori di bene comune “dentro” la società dell’uomo. Oggi il nostro Arcivescovo ci propone un tema centrale, direi decisivo: il futuro della città passa dai giovani. Per questo è urgente fermarsi e riflettere, in una logica unitaria e sinergica, per elaborare un progetto e convergere su azioni che consentano di rendere il nostro territorio “attraente” per i giovani e capace di valorizzare a pieno le capacità e le risorse delle nuove generazioni. Una sfida epocale per una realtà che registra una crescente depressione lavorativa. “Molti nostri giovani sono destinati a non poter esercitare le loro competenze, risultato di studi e di sacrifici. Vanno via , non per scelta, ma perché costretti dalla mancanza di opportunità lavorative. Questa situazione, atavica, rischia di degenerare ulteriormente a causa dell’autonomia differenziata: un vero “colpo alla nuca” per spegnere ogni timido segnale di speranza”. “Per questo motivo – ha aggiunto Barreca – è necessario, e non più procrastinabile, cominciare a lavorare uno accanto all’altro, abbandonando egoismi e personalismi, svestendo casacche ed appartenenze, mettendo al centro dell’azione politica ogni utile iniziativa a costruire, mattone dopo mattone, un futuro comune per i figli del sud. Siamo coscienti che non sarà facile, ma bisogna iniziare cogliendo l’invito della nostra guida spirituale, con la speranza che la nostra azione possa rappresentare l’inizio di un riscatto sociale”.
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