“Siamo di fronte all’ennesima ed inaccettabile situazione di discriminazione nei confronti di una persona con disabilità. Benedetta, una ragazza di Roccella Jonica, non avrebbe potuto sostenere l’esame di stato, “in quanto l’esperienza sarebbe stata fortemente destabilizzante e fonte di eccessivo stress psico-emotivo” così il Consiglio di Classe ha giustificato il mancato accesso agli esami di stato per questa ragazza calabrese. Motivazione che ha dell’assurdo.” Non usa mezze parole Nico Iamundo – Commissario Regionale dell’U.Di.Con. Calabria.
“L’ U.Di.Con. è impegnata ormai da anni a migliorare la situazione dell’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, e non possiamo non restare sconcertati di fronte a notizie come queste. A distanza di qualche settimana dall’altra triste vicenda che ha riguardato un’alunna di Zungri, nel vibonese, esclusa dalla gita scolastica perché persona diversamente abile. Notizie come queste ci fanno capire quanto ancora ci sia da lavorare, in primis sul piano culturale, per arrivare realmente a una scuola inclusiva per tutti. La società – scrive Nico Iamundo – riserva ancora purtroppo delle ingiustizie a persone che come Benedetta lottano quotidianamente per raggiungere un piccolissimo traguardo. Il concetto di inclusione conduce al riconoscimento di un diritto come forma di contrasto al suo opposto: l’esclusione. Porta ad affermare che le strategie e le azioni da promuovere devono tendere a rimuovere quelle forme di esclusione sociale di cui le persone con disabilità soffrono nella loro vita quotidiana: l’esperienza scolastica dovrebbe aiutare a rimuovere questi ostacoli e non acuirli. Percorrere le strade dell’inclusione sociale significa sostanzialmente porre la questione della disabilità nella dimensione sociale del diritto di cittadinanza, perché riguarda tutti coloro che partecipano alla vita sociale all’interno di un determinato contesto: includere vuol dire offrire l’opportunità di essere cittadini a tutti gli effetti. Seppur è stata trovata la soluzione, chiederemo chiarimenti alla scuola coinvolta e agli organi competenti – conclude Nico Iamundo – auspicando che tutti facciano la propria parte per tutelare i soggetti coinvolti in queste vicende e le loro famiglie, protagonisti loro malgrado di questi tristi episodi. L’U.Di.Con. Calabria che rappresento, vuole esprimere la vicinanza e l’affetto alla ragazza ed ai propri familiari, garantendo loro che continueremo il nostro impegno per costruire una società dove sia del tutto normale e ovvio che tutti i bambini e ragazzi con disabilità vadano in gita con i loro compagni e possano sostenere gli esami di stato senza discriminazioni di sorta.”