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Le nuove opere del “FACE Festival Aspromondo”: oggi la presentazione

Il FACE Festival Aspromondo riscopre le meraviglie nascoste della “montagna bianca” e dei paesi ad essa connessi.
Un viaggio nel territorio calabrese attraverso un percorso di simbiosi tra arte, natura e uomo; valorizza quello che abbiamo, rispettandolo e cercando di renderlo semplicemente più bello di quello che già è.

L’idea da cui parte il progetto è quella di ospitare artisti con un comune obiettivo: realizzare in Aspromonte percorsi di bellezza, condivisione, inclusione e coesione, un progetto concreto di land art.

 

Saranno presentate oggi alle 17.00 le otto nuove opere della 13^ edizione del Face Festival Aspromondo, il progetto di residenza artistica che negli anni ha consolidato lo straordinario connubio tra la natura unica dell’Aspromonte e l’arte contemporanea.

 

Unitamente alla presentazione delle nuove 8 opere che andranno ad abitare il Bosco degli Artisti è stata prevista una performance: HMC Human Machine Contact, ideata da Cinzia Pietribiasi e Francesco Straface e Andrea Mollace come musicista dal vivo.
HMC (acronimo di Human Machine Contact) è una performance di action painting per macchina telecomandata e performer umano. La performance nasce dall’incontro tra la ricerca pittorica dell’artista visivo Francesco Straface e dalla ricerca sul movimento dell’artista digitale e regista Cinzia Pietribiasi. Esplorando il rapporto tra esseri umani e macchine, HMC va oltre la danza e oltre la pittura. HMC è un invito a riflettere sulla possibilità di coesistenza o coabitazione interspecie, in un mondo dove la tecnologia artificiale non è più fantascienza, ma realtà tangibile. È un inno alla contaminazione e all’unione, che ci ricorda che la bellezza può nascere anche dall’incontro tra l’imprevedibile e il programmato.

 

Partiti il 14 agosto gli artisti sono stati accolti nella splendida cornice dell’ex Vivaio Forestale di Cucullaro, nel Comune di Santo Stefano in Aspromonte, che ha ospitato la residenza artistica finalizzata alla produzione delle nuove opere destinate al Bosco degli Artisti di Gambarie un vero e proprio museo a cielo aperto nel cuore dell’Aspromonte.

Tutto nasce da un’idea del direttore artistico del Face Festival Paolo Genoese, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.  Cucullaro ospiterà per qualche giorno artisti provenienti da ogni parte d’Italia, i quali impreziosiranno alcuni sentieri naturalistici con le loro opere.

Le opere nate direttamente in loco, sono dunque il prodotto di una insuperabile sinergia tra artisti e la magia dell’Aspromonte. L’appuntamento si è ormai storicizzato ed ha già lasciato traccia sul territorio con opere esistenti ed installate da tempo che sono già un’eredità artistica e culturale acquisita dal territorio.

 

Il Bosco degli Artisti

Ventuno sono le opere permanenti prodotte durante le residenze artistiche nel periodo 2021-2023 dl FACE Festival Aspromondo che sono andate  ad arricchire il Bosco Degli Artisti di Gambarie D’Aspromonte.

Il processo generativo in dialogo con il bosco è passato attraverso la custodia dello spazio e attraverso la sensibilità degli artisti partecipanti. Le opere sono divenute – durante la residenza – testimonial sostenibili di un processo culturale oggi consolidato: la direzione del Festival è quella giusta alle nostre latitudini.

 

Il Bosco muta e diventa un nuovo luogo sperimentale dove le arti si mescolano insieme per rafforzare a vicenda i propri linguaggi. L’obiettivo alla base è che chiunque entri nel Bosco degli Artisti possa respirare arte, in tutte le sue molteplici forme.

Tutte le opere del Bosco non vivono senza la partecipazione attiva del fruitore. Perché pongono delle domande, si fanno attraversare, si fanno girare attorno, ti fanno accomodare, alcune anche rannicchiare e stare al riparo. Ti fanno fermare a riflettere. Rendono una passeggiata fresca nel bosco ancora più piacevole, invitano alla riflessione aumentando la percezione e la simbiosi con la natura.

 

Negli anni, il FACE FESTIVAL grazie alla partecipazione di artisti, associazioni, volontari e pubblico è diventato un piccolo e luminoso faro, un salto verso la bellezza. Un vero e proprio contenitore d’arte, dal teatro alla danza, dalla cinematografia alla land art, dalla fotografia alla scultura.

 

Nelle ultime edizioni la collaborazione con le Accademie di Belle Arti calabresi (Catanzaro e Reggio Calabria) si è trasformata in un sodalizio con una chiara dichiarazione di comuni intenti: portare fuori dai luoghi preposti all’arte il più autentico messaggio creativo mirato alla sostenibilità.

 

L’evento FACE Festival Aspromondo grazie alla “naturale evoluzione” del FACE Festival è diventato un riuscito esperimento di land art, accogliendo migliaia di visitatori nel bosco degli artisti (dato rilevato grazie alla presenza dei qr code presenti in prossimità di ognuna delle 21 opere presenti nel bosco.

La principale ricaduta di ASPROMONDO – FACE FESTIVAL è la promozione dell’immagine del territorio del Geoparco Aspromonte, attraverso le attività consolidate con Comune di Santo Stefano in Aspromonte nell’ottica del contributo alla valorizzazione della sua identità culturale. A tal fine è stato ideato un festival che ha voluto coinvolgere artisti, cittadini e istituzioni in un processo culturale ed economico complessivo capace di creare attorno all’arte ed al paesaggio circuiti virtuosi di occupazione, di coesione sociale e valorizzazione turistica.

Gli artisti in residenza hanno prodotto i loro progetti partecipando i visitatori di ciò che stava accadendo, questo metodo è stato utile a far sentire opere e performances proprie ai visitatori.
I luoghi delle attività 2024 saranno sempre l’ex vivaio forestale di Cuculiano ed il Bosco degli Artisti. e zone ad esso limitrofe.

 

Gli artisti di questa edizione

Andrea Corsello, nell’opera d’arte “Ascoltami”, le orecchie umane, realizzate in lattice, si ergono come funghi sulla corteccia dell’albero, portando con sé un messaggio critico rivolto a una società affannata nella frenetica corsa verso una comodità istantanea, a discapito del legame primordiale con la natura. Questo simbolico richiamo all’udito invita chi osserva a immergersi in una riflessione più profonda e intima sull’incredibile bellezza della natura, incoraggiando a riscoprire l’arte dell’ascolto della terra madre.

 

Per rafforzare la connessione con il territorio nascerà Intrecci fra donne progetto a cura di Yarn Bombing Mannoli opera realizzata dal comitato donne attive di Mannoli.
L’opera invita i visitatori a riflettere sulla continuità delle tradizioni e sulla forza collettiva delle donne, immersi in un ambiente che amplifica il senso di connessione e armonia tra l’essere umano e la natura. Technelab decide di proseguire ed evolvere il progetto nato durante l’edizione 2023 di Aspromondo: Prospettiva rifugio, il nido che accoglie nel Bosco degli Artisti vivrà una nuova fase evolutiva alla fine della quale rinascerà più grande ed accogliente. Tra i volti nuovi di questa edizione troviamo Luca Granato, artista di origini Cosentine particolarmente apprezzato dalla critica, la sua bandiera nera ricamata ricorda come oggi come allora siamo chiamati a scegliere se essere briganti o emigranti. In riferimento alle lotte contadine del Mezzogiorno, l’opera intende evocare memorie collettive e dinamiche sociali attuali del Sud Italia, intrecciando storia, cultura e ritualità. Eva Fruci promette di produrre tre grandi crisalidi che verranno ad abitare gli alberi del Bosco. Un giovanissimo e promettente artista di Brera, Marco Marra, ritorna alla sua Calabria proponendo un luogo di passaggio tra famiglia e mondo, una riflessione la sua che accompagna e coinvolge tantissimi giovani e non solo costretti a lasciare la terra natia. Infine Demetrio Giuffrè con la sua opera,  immersa nel cuore del Bosco degli Artisti, si presenta come un monito potente in opposizione all’indiscriminato inquinamento ambientale. Un maestoso tronco di faggio, vittima del disboscamento, simbolo della forza e della vita della foresta, è stato sezionato in dischi sovrapposti.
Ognuno di questi dischi, anziché mostrare le cicatrici naturali della crescita, sanguina un coloratissimo silicone, sostanza artificiale e invasiva che si sostituisce alla linfa vitale dell’albero, metafora dell’inquinamento che sta corrodendo il nostro pianeta. I dischi saranno sovrapposti uno sull’altro, creando una sorta di colonna vertebrale spezzata. Man mano che si scende lungo il tronco, il silicone diventa sempre più abbondante e denso, a rappresentare l’aggravarsi della situazione.

Noi ci proviamo: cerchiamo di migliorare ciò che abbiamo trovato, vivendolo sostenibile.

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