Una delegazione di avvocati e rappresentanti delle Istituzioni si è recata in visita, nella mattinata odierna, presso la casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro. Il tutto con l’obiettivo di vedere (in prima persona), testimoniare e portare speranza.
L’iniziativa si inserisce nel solco del tradizionale “Ferragosto in carcere”, appuntamento che, da anni, l’Unione delle Camere Penali Italiane promuove su tutto il territorio nazionale, col contributo delle Camere territoriali, al quale hanno aderito nel prosieguo l’Associazione “Nessuno Tocchi Caino” unitamente alla Conferenza dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà personale e, di recente, il Dipartimento Carceri del Movimento Forense.
Nel corso della mattinata, accompagnati dalla direttrice dell’istituto penitenziario Patrizia Delfino, due delegazioni hanno così fatto il proprio ingresso in carcere. Nelle prime ore, è stata ricevuta la delegazione della Camera penale “Afredo Cantàfora”, rappresentata dall’Avv. Valerio Murgano (Componente di Giunta UCPI e delegato al carcere), e dagli avvocati Vincenzo Galeota, Piero Mancuso, Alessandra Coppolino e Danila Scicchitano (per delega del Consiglio Direttivo e in rappresentanza dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale “Alfredo Cantàfora”).
Nella seconda parte della mattinata, è stata ricevuta la seconda delegazione, composta dall’avv. Antonello Talerico (consigliere regionale e membro del C.N.F.), dall’avv. Gianmichele Bosco (presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro), dall’avv. Luciano Giacobbe (Garante comunale dei detenuti di Catanzaro) unitamente all’avv. Sonia Mirarchi (Ufficio del Garante), da una rappresentanza del Consiglio dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro (avvocati Giampaolo Stanizzi, Vincenzo Ranieri e Vittorio Ranieri), e della sezione catanzarese del Movimento Forense (avvocati Angela Pugliese e Vitaliano Leone).
“La vita odierna è un’esigenza ancor più necessaria – si legge in una nota diffusa al termine della visita – in un periodo storico segnato dalla questione carceraria con il dato drammatico, purtroppo aggiornato quasi quotidianamente, relativo ai suicidi ed ai gesti autolesionisti tra popolazione detenuta e personale di custodia. Solo sensibilizzando l’opinione pubblica ed il mondo Istituzionale e politico si può fronteggiare la situazione di disagio e angoscia vissuta, non solo dai detenuti, ma dall’intero sistema carcerario dove si registrano, come abbiamo potuto sentire dalla viva voce della direttrice dott.ssa Patrizia Delfino, carenze e vuoti di organico nella Polizia penitenziaria, nell’equipe medica, di base e psichiatrica, ed infermieristica”. “A ciò si aggiunge, il dato, a livello nazionale, del sovraffollamento della popolazione dei detenuti, composta da definitivi e cautelati, che porta a conseguenze drammatiche e di vario genere nei vari aspetti della vita carceraria”.