“Prendere atto del successo dell’edizione del Festival delle Invasioni appena conclusasi, significa avere non solo contezza delle presenze che sono state numerosissime in ognuna delle 9 serate del Festival, ma constatare anche e soprattutto che tutti i luoghi toccati dai concerti, dalla rassegna teatrale, ma anche degli eventi collaterali, sono stati letteralmente “invasi” dai cosentini e non solo da loro, con presenze che si sono riversate in città, anche dalla provincia e da fuori regione”. C’è soddisfazione nelle parole del Sindaco Franz Caruso che traccia un bilancio del Festival delle Invasioni che ha chiuso i battenti sabato scorso con la gran festa finale nella Villa vecchia.
“È ritornato lo spirito di “Invasioni” – afferma Franz Caruso – di quel festival che prese l’avvio 26 anni fa, nel 1998. Era impensabile poter riproporre, alla sua 26ma edizione, quel che Invasioni ha rappresentato in passato, ma la sua identità originaria è stata rispettata ed è ripresa a pulsare. Nove giorni di una città completamente invasa, proprio com’era nell’idea degli sguardi diffusi che abbiamo lanciato alla vigilia, danno l’esatta misura di un rito collettivo che si è ripetuto e al quale hanno partecipato in tanti: giovani, meno giovani, famiglie, bambini. Ognuno di loro ha ritrovato un momento culturale, di spettacolo e di intrattenimento nel quale identificarsi. Si è cercato di riflettere i gusti e le preferenze di tutti e gli sforzi dell’organizzazione sono stati premiati. Lunghissimo – sottolinea il Sindaco Franz Caruso – sarebbe l’elenco dei ringraziamenti che non può non includere anzitutto la mia delegata alla Cultura, Antonietta Cozza, il dirigente del settore Cultura del Comune, Giuseppe Bruno e la funzionaria Annarita Callari. Un grazie particolarmente sentito anche allo staff de “L’altro Teatro”, dal direttore artistico Gianluigi Fabiano, a Carmela Caligiuri e a Serafina Morelli, a tutto lo staff comunicazione del Sindaco e alla segreteria, alla Polizia Municipale, a tutti gli uffici comunali e alle cooperative e a tutti coloro i quali, nessuno escluso, si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento. Quando c’è il gioco di squadra, difficilmente i risultati non arrivano. È evidente che a fare la differenza ha contribuito anche e soprattutto un cartellone vario e ben articolato che ha fatto leva sulla caratura di artisti importanti e in grado di fare breccia sul pubblico di ogni età”.
Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Franz Caruso anche per i risultati conseguiti dagli spettacoli della sezione teatrale. “Il teatro, che abbiamo voluto rilanciare ed alimentare nel segno di Antonello Antonante e Franco Dionesalvi, ha rivelato non solo un seguito quasi inaspettato e sorprendente, ma ha ben testato le enormi potenzialità di un luogo, l’anfiteatro nelle immediate adiacenze del cinema “Aroldo Tieri”, che si è imposto come luogo strategico di una rigenerazione urbana alla quale la nostra Amministrazione comunale guarda con grande attenzione. Anche gli altri eventi, apparentemente collaterali, come il trekking urbano al risveglio, alla scoperta della città nascosta, o le lezioni di benessere, non solo hanno avuto un interessante seguito, ma hanno acquisito una loro importanza autonoma. L’edizione 2024 del Festival delle Invasioni – ha aggiunto Franz Caruso – va in archivio anche come l’edizione dei diritti, specchio dell’inclusività che è alla base del nostro agire politico e della nostra città che integra e non emargina, perché è la città di tutti. In questa direzione non ci siamo sottratti al compito – anzi lo abbiamo rafforzato – di lanciare dei messaggi che vengano colti da una platea sempre più ampia, come quelli di pace, solidarietà, bellezza e positività che abbiamo affidato ad alcuni poeti e attori cosentini che hanno introdotto le esibizioni dei big in cartellone, precedendoli con la lettura di pagine di libri, autografati dagli artisti che stavano per iniziare la loro performance, che poi hanno materialmente lanciato tra la folla. Ora sarà tempo di mettere a profitto i risultati raggiunti con un’attenta pianificazione del futuro che non può non partire da subito. Vorremmo – ha anticipato Franz Caruso – aprire uno spazio per incontri e dibattiti che possano focalizzare temi importanti anche di respiro internazionale e geopolitico, tenuto conto che le Invasioni devono avere uno sguardo diffuso sul mondo. E poi assegnare una presenza più cospicua, come è stato fatto nell’ultima sera con i Santataresa e i Villazuk, ai gruppi locali, tra le nostre migliori espressioni musicali, che potrebbero fungere da apripista prima che salga sul palco l’artista principale. Le Invasioni dovranno essere, infine, un evento aperto alla condivisione della città in quanto già da quest’anno è stato messo in moto un meccanismo virtuoso di propositività. Già dall’autunno si potrebbe aprire un tavolo con gli stakeholders della città e un tavolo di discussione quanto mai condiviso, allargando l’ascolto e facendo di Invasioni una cassa di risonanza della città e per la città”.