E’ passata in giudicato anche la sentenza con la quale la Corte d’Appello penale di Catanzaro aveva annullato la confisca disposta a suo tempo su tutto il patrimonio della famiglia Saraco. La decisione era stata impugnata dal P.G. di Catanzaro e la Corte di Cassazione, con la decisione adottata il 30 maggio scorso, nel dichiarare l’inammissibilita’ del ricorso ha definitivamente posto fine ad una vicenda iniziata nel lontano 2016 con il sequestro preventivo di tutti i beni della famiglia Saraco.
Il sequestro prima e la confisca dopo avevano avuto origine in relazione alla vicenda del porto di Badolato nell’ambito del processo penale Itaca Free Boat. I legali degli interessati (Sergio Scicchitano, Maria Raffaella Talotta, Francesco Gambardella e Giuseppe Della Monica) hanno sostenuto anche in questa occasione le ragioni della famiglia Saraco dimostrando, ancora una volta, – fanno sapere – l’insussistenza dei presupposti per l’applicazione della confisca in relazione a ciascun bene appartenente al nucleo familiare Saraco; tutti i beni, quindi, sono risultati essere di provenienza lecita.
Il patrimonio della famiglia Saraco per un valore di svariati milioni di Euro era stato colpito da una precedente confisca di prevenzione a sua volta annullata dalla Corte di Appello penale di Catanzaro con provvedimento divenuto definitivo dopo che la Corte di Cassazione aveva dichiarato l’inammissibilita’ del ricorso proposto dal P.G. di Catanzaro. “La Cassazione, – fanno sapere ancora i legali – nel dichiarare l’inammissibilita’ del ricorso proposto dal PG presso la Corte d’appello di Catanzaro, ha definito in favore della famiglia Saraco anche l’ultimo troncone processuale inerenti i beni sequestrati e confiscati rimasto ancora in piedi ribaltando cosi’ l’esito dei precedenti giudizi”.