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Sequestrata pista ciclabile inaugurata da poco: chiuso il tratto Morano-Campotenese, cedono parti d’intonaco nelle gallerie

E’ stato sequestrato dai carabinieri il segmento Morano-Campotenese della pista ciclabile realizzata dal Parco Nazionale del Pollino sul tracciato dell’ex strada ferrata che era stata inaugurata lo scorso 24 maggio. Custode giudiziario della struttura, a tutela dell’incolumità pubblica, è stato nominato il sindaco di Morano Nicolò De Bartolo.

I sigilli sul tratto della pista ciclabile sono stati apposti dai militari dopo che poche ore prima era stato effettuato un sopralluogo a cui avevano partecipato anche i vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Procura di Castrovillari, secondo quanto si è appreso, sarebbe scaturito dall’esposto di un cittadino che ha segnalato il cedimento di parti di intonaco dalle volte di alcune gallerie del vecchio tracciato ferroviario, oggi reso pedociclabile.

Il tratto ciclabile Campotenese – Morano è stato realizzato, oltre che con fondi ministeriali, grazie al contributo di un milione e mezzo da parte della Regione Calabria. Il sindaco di Morano, Nicolò De Bartolo, a seguito del sequestro ha diffidato “la cittadinanza e tutti i fruitori abituali e occasionali a non oltrepassare i varchi chiusi. Vige pertanto – è scritto in una nota – il più assoluto divieto di violare i sigilli o di impegnare con qualsiasi mezzo e per qualsivoglia ragione la pista. Eventuali trasgressioni saranno sanzionate con denuncia penale”.

A seguito del sequestro il Presidente dell’Ente Parco ha reso noto di aver convocato il direttore dell’Ente, il RUP, i tecnici e l’impresa coinvolti nella realizzazione dell’opera, “al fine di richiedere una dettagliata relazione nel merito delle presunte criticità e problematiche emerse nella vicenda, con l’auspicio che la stessa possa essere rapidamente chiarita. Non appena sarà consegnata la relazione suddetta – è scritto in una nota – l’Ente Parco si metterà a disposizione dell’autorità giudiziaria, verso il cui operato manifesta pieno rispetto e fiducia, al fine di pervenire nel più breve tempo possibile alla risoluzione della vicenda giudiziaria in corso. Tale lavoro – si fa rilevare – è finalizzato anche a restituire in tempi brevi, la fruizione piena e completa dell’opera ai tantissimi cicloturisti che già ne hanno apprezzato la realizzazione”. Si precisa, inoltre, che la chiusura disposta “non riguarda assolutamente la ciclovia dei parchi della Calabria la cui tratta di oltre 500 km, è totalmente fruibile da Laino Borgo a Reggio Calabria, tanto che ad oggi sono numerosissimi i cicloturisti che la stanno percorrendo”.

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