Vincenzo Incampo, candidato alle Europee del M5S si pronuncia così in occasione dell’ultimo giorno di campagna elettorale: “Oggi è l’ultimo giorno di campagna elettorale e voglio mettere in evidenza cosa servirebbe al Sud per uscire dal suo isolamento sociale ed economico e avere un ruolo a livello europeo e quali i punti sui quali mi impegnerei come eurodeputato. Il Sud dovrebbe fare leva sulla propria centralità nel Mediterraneo come hub non solo commerciale, produttivo ed energetico, ma anche per le competenze e le risorse umane di cui dispone. Però, ci sono due condizioni da tenere presenti: che lo sviluppo sia compatibile con il rispetto dell’ambiente e che il governo italiano e l’Unione Europea facciano la scelta politica di voler andare in questa direzione. Oltre a questo il Sud ha un grande potenziale per il turismo ambientale, paesaggistico, storico e monumentale che oggi viene sfruttato poco e che può crescere ed essere sempre più attrattivo a livello.”
Il candidato si esprime ancora: “Ma non è finita, il Sud può avere un ruolo se investirà bene i fondi del Pnrr, che lo ricordiamo sono stati ottenuti dal presidente Conte quando era capo del governo. Il Pnrr – evidenzia Incampo – deve puntare sulla ricerca e tecnologie per l’agricoltura che nel Sud è sottoposta all’impatto più forte dei cambiamenti climatici in atto.”
“Il Mezzogiorno – aggiunge – può anche diventare l’hub nazionale e mediterraneo della produzione di energie rinnovabili alimentando il resto del Paese. Già oggi la produzione di energia solare ed eolica nel Sud è a livelli più elevati rispetto al Centro e del Nord. Oltre agli impianti di maggiori dimensioni occorre puntare con forza sulle Comunità energetiche rinnovabili”.
Rispetto agli altri temi, il candidato del M5s Incampo è molto netto: “Oggi al primo posto c’è la pace. Per raggiungerla – sottolinea – non bisogna usare la forza e l’intimidazione ma la diplomazia. La pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale devono quindi essere la bussola dell’azione europea in particolare nei teatri di guerra in Ucraina, in Medio Oriente. Per il resto se l’Unione europea vuole davvero dimostrarsi all’altezza delle sfide attuali deve iniziare il percorso di riforma dei Trattati e rafforzare i suoi processi democratici.”
E ancora: “Noi non vogliamo l’Europa della guerra e delle armi, noi vogliamo l’Europa dei cittadini, l’Europa dei 209 miliardi del Pnrr, della solidarietà, dei diritti, del no ai tagli alla sanità pubblica. Pertanto, riteniamo fondamentale che l’Unione europea renda più flessibile il Patto di stabilità e crescita, consentendo lo scomputo degli investimenti nel settore sanitario dal calcolo del deficit pubblico.”
Sul tema tutela dei più deboli che investe in particolare il Mezzogiorno, conclude il candidato alle europee: “Chiederemo una direttiva europea sul reddito di cittadinanza. La direttiva deve stabilire i criteri dei redditi minimi che tutti gli Stati membri devono adottare e che devono essere universali. Bisogna evitare un’Europa a due velocità che lascia indietro i Paesi più poveri e favorisce quelli che stanno meglio. Non ci dobbiamo arrendere all’Europa dell’austerity e continueremo a lottare per il rilancio delle economie europee con politiche espansive, contro l’austerità, le privatizzazioni selvagge e il rigorismo finanziario”.