“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
HomeCalabriaCosenzaAntoniozzi e Orsomarso, lettera aperta agli avvocati cosentini: "Dl riforma ha grande...

Antoniozzi e Orsomarso, lettera aperta agli avvocati cosentini: “Dl riforma ha grande valore, disposti ad ascoltare vostre proposte”

“L’avvocatura cosentina vanta una prestigiosa tradizione che ne fa un vanto per l’intero Meridione. Ad essa rivolgiamo il nostro invito a una interlocuzione subito dopo le elezioni per discutere del disegno di legge costituzionale sulla giustizia”.
Lo scrivono in una lettera aperta ai Presidenti dell’ordine degli avvocati e della Camera penale di Cosenza Ornella Nucci e Roberto Le Pera, Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e Fausto Orsomarso, senatore di Fdi.
“Senza fare torto a nessuno – scrivono Antoniozzi e Orsomarso – da Fausto e Luigi Gullo, a Pietro Mancini,da Luigi Cribari a Silvio Sesti, da Orlando e Giuseppe Mazzotta, da Benito Falvo a Tommaso Sorrentino ad altri, Cosenza ha avuto grandi penalisti e si è sempre contraddistinta per un interventismo qualificato sui temi della giustizia.
A fine anni ottanta gli avvocati cosentini diedero vita a una lunga azione di protesta in concomitanza con la riforma Vassalli che denoto ‘ coraggio e intraprendenza.
Il disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri va in direzione di un garantismo reale a tutela dei cittadini e del diritto alla libertà, nel rispetto assoluto della magistratura e della sua autonomia.
Da voi ci attendiamo pareri e suggerimenti – aggiungono Antoniozzi e Orsomarso – nella consapevolezza che gli avvocati siano un elemento insostituibile, prezioso e vitale a garanzia dei diritti inalienabili della persona.
Su questo tema – proseguono Antoniozzi e Orsomarso – Fratelli d’Italia ha dimostrato coerenza e dignità, volendo realizzare un percorso che sia di rilevanza per l’affermazione dei valori che la nostra Costituzione propugna e che non sono in nessun modo derogabili.
Attendiamo che termino le elezioni – concludono Antoniozzi e Orsomarso – per una discussione serena e franca che qualifichi il concetto di partecipazione in politica”.
Articoli Correlati