“Stamane ho riunito un tavolo con le imprese italiane che operano in Russia, in collegamento con la nostra ambasciata a Mosca, anche con i rappresentanti degli altri ministeri che sono interessati. Dobbiamo fare in modo che le nostre imprese possano essere protette, e che le nostre imprese continuino legittimamente a lavorare in Russia”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme, a margine di un incontro politico con il partito di Forza Italia Calabria.
“E’ un momento difficile perche’ ci sono sanzioni da parte della Unione Europea e quindi anche dell’Italia, ma – ha proseguito Tajani – quelli che lavorano li’ devono poter essere tutelati, deve essere sempre rispettato il diritto. C’e’ stata la decisione della Federazione russa di espropriare e nazionalizzare temporaneamente il ramo russo dell’azienda Ariston, che e’ un’azienda famosa in Italia, e’ stata riservato lo stesso trattamento a un’azienda tedesca, ma ce ne sono altre decine che hanno subito lo stesso trattamento nei mesi passati. Noi abbiamo protestato – ho fatto convocare l’ambasciatore russo a Roma – per cio’ che sta accadendo, ma adesso noi vogliamo mettere a disposizione di tutte le nostre imprese gli strumenti della diplomazia e della politica per far capire anche alla Federazione russa che queste imprese hanno dietro di loro un governo che sostiene e vuole far rispettare il diritto internazionale, sia pure in un momento difficile. Ma – ha rilevato il vicepremier e ministro degli Esteri – noi non abbiamo mai rotto le relazioni con la Federazione russa, non siamo in guerra con la Federazione russa, condanniamo soltanto l’invasione dell’Ucraina”.
Tajani ha quindi aggiunto: “Vogliamo continuare a dialogare e vogliamo tutelare le nostre imprese che lavorano in quel paese. Continueremo a farlo, stiamo dando tutta la nostra disponibilita’ e questo tavolo diventera’ di fatto un tavolo permanente, cosi’ come intendo dar vita a un tavolo permanente per tutelare le nostre imprese che utilizzano il canale di Suez e il Mar Rosso per esportare i loro prodotti”.
“Quindi – ha rimarcato il vicepremier e ministro degli Esteri – il Governo e’ a fianco di chi intraprende, perche’ chi intraprende produce benessere e ricchezza, chi esporta rappresenta il 40% del prodotto interno lordo italiano. E’ il nostro dovere tutelare queste imprese, vogliamo anche tutelare i nostri porti, perche’ i porti dell’Italia meridionale, da Gioia Tauro a Brindisi a Taranto, ma anche a nord Genova e Trieste potrebbero avere dei danni da cio’ che sta accadendo nel Mar Rosso, quindi e’ il nostro dovere tutelare questo sistema di imprese e tutta la nostra portualita’. Per Tajani, infine, “i danni al momento per la portualita’ sono meno preoccupanti di quanto pensassimo pero’ vogliamo che la situazione migliori, ecco perche’ l’Italia si e’ fatta promotrice della missione Aspides che e’ una missione militare europea alla quale partecipa la nostra Marina Militare per proteggere i mercantili che viaggiano attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. Gia’ sono stati abbattuti parecchi droni dalla nostra Marina Militare e facciamo in modo che il traffico marittimo sia garantito, quindi un segnale anche al nostro mondo imprenditoriale, al nostro sistema di portualita’”.
“Nessun derby” con Fratelli d’Italia e Lega – ha poi detto il vicepremier Antonio Tajani, con riferimento alle prossime elezioni europee. “Io – ha aggiunto Tajani – mi auguro che tutte le forze di centrodestra abbiano un buon risultato. Mi preoccupo di lavorare per Forza Italia che a livello nazionale possa superare il tetto del 10%, anche grazie a un risultato importante che verra’ sicuramente da questa regione, da tutto il Sud, un risultato – ha concludo – che quindi alla fine permetta al nostro partito mediamente di stare sopra l’asticella del 10%”.
“Il governo sta lavorando per cercare una soluzione in dialogo con l’Unione europea, quindi non voglio commentare la decisione del Consiglio di Stato, pero’ bisogna trovare una soluzione, sia pur nel rispetto delle normative comunitarie, che non penalizzi migliaia di imprese che hanno gia’ investito” – ha detto con riferimento al tema delle concessioni balneari alla luce della sentenza del Consiglio di Stato.
“Anche qui – ha aggiunto Tajani – bisogna far prevalere il buon senso, bisogna far comprendere la specificita’ italiana alla Commissione europea, 7.000 km di costa che sono la frontiera meridionale della Unione europea. Quindi con il dialogo speriamo di poter ottenere dei risultati che tutelino chi ha fatto investimenti, tutelino le nostre imprese da una concorrenza sleale”.