Ultime due gare per la Tonno Callipo attesa prima domenica dalla trasferta in casa dell’ormai retroceso Messina, fanalino di coda e poi ospitando Reggio Calabria. Un’occasione utile per la squadra di coach Piccioni, ottava in classifica, non solo per riscattare la sconfitta interna di sabato scorso con la Ciclope Bronte, quanto anche per approfittare di qualche passo falso del Palermo settimo, che ospita Siracusa, e per respingere l’eventuale avvicinamento di Bisignano che ospita invece l’Aquila Bronte. Nonostante i giallorossi abbiano già raggiunto due settimane orsono l’obiettivo della vigilia, ovvero la salvezza, non vogliono però tirare i remi in barca. Raccogliere il massimo appartiene non solo a quella che è la legge naturale dello sport, quanto permetterebbe probabilmente di scalare qualche altra posizione. La qual cosa, per un gruppo tra i più giovani del torneo qual è quello giallorosso, è sicuramente un titolo di vanto. Di fatto Mille e compagni in questo rush finale affronteranno l’ultima e la prima in classifica, e soprattutto contro i reggini sabato 11 maggio sarà sicuramente stimolante provare a mettere in difficoltà la quotata formazione reggina, già lanciata verso i play off da diverse settimane, ma prima testa al Messina.
Per questo penultimo appuntamento con i protagonisti della squadra vibonese, tocca al vice capitano Francesco Saragò analizzare l’attuale periodo. Il centrale giallorosso con esperienza, caparbietà e qualità ha contribuito alla crescita dei compagni più giovani, fornendo il proprio fattivo contributo per l’obiettivo-salvezza.
Allora Francesco, sabato scorso sconfitta con Bronte, troppo forti i siciliani?
“Dispiace ammetterlo però la loro migliore posizione in classifica, essendo addirittura vice capolista, si è espressa in campo. Magari più che forti direi che hanno fatto valere la maggiore esperienza. Basti pensare che dall’altra parte del campo c’erano giocatori che hanno militato anche in categorie superiori, quali Ndrecaj e Smiriglia. Di certo, da parte nostra, l’approccio non è stato dei migliori nei primi due set, mentre ci siamo fatti valere nel terzo e chissà vincendolo avremmo potuto prolungare la partita”.
Ormai avete raggiunto la salvezza, ma che tipo di campionato è stato per voi?
“Ottenere l’obiettivo prefissato ad inizio stagione risulta sempre favorevole e vantaggioso agli occhi di tutti. Tuttavia io ed i miei compagni avremmo voluto ottenere questo traguardo festeggiandolo in campo, e non durante il nostro turno di riposo due settimane fa. Ciò non toglie i nostri meriti per quanto abbiamo fatto in campionato. Che è stato abbastanza impegnativo, soprattutto perché a differenza della Serie B di qualche anno fa, quella che si sta concludendo ha avuto degli standard tecnici molto elevanti, facendo crescere il livello e la qualità in campo”.
Col senno del poi si poteva ottenere qualcosa in più?
“Certamente, perchè rivedendo le partite c’è del rammarico per qualche occasione in cui non siamo stati lucidi ed incisivi nel momento clou dei match. Ma siamo anche consapevoli che occorre molta pazienza per ottenere risultati migliori”.
Qual è stato il momento più difficile e quello più bello per voi?
“Durante le stagioni sportive non si può essere sempre perfetti, poiché sappiamo bene che ci sono momenti in cui qualche naturale calo di tensione non fa esprimere al meglio. Ciò è accaduto anche a noi non facendoci esprimere nel nostro gioco. Riguardo invece i momenti più belli, mi piacerebbe citare la partita contro Aquila Bronte qui a Vibo. Eravamo reduci da una sconfitta contro Fiumefreddo e con la tegola dell’infortunio del nostro capitano Mille. Però nel corso del match, anche andando sotto nei set, ne siamo usciti a testa alta portandoci a casa punti importanti, che in quel periodo della stagione valevano oro. Non sono mancati i momenti difficili, ma abbiamo sopperito con un grande gruppo: infatti abbiamo familiarizzato molto tra di noi fin da subito e ci siamo aiutati proprio in quei momenti quando ne avevamo più bisogno, riuscendo sempre a venirne fuori nel migliore dei modi”.
Tornavi a Vibo dopo due anni: che ambiente hai ritrovato?
“Tornare in una piazza come Vibo e in più far parte della società Tonno Callipo non può essere che un orgoglio per me, visto che sono della provincia. Tutti conosciamo bene la storia che ha la società giallorossa nel mondo della pallavolo maschile e da quest’anno si è vista la voglia di volley nel nostro territorio anche a livello femminile. Quindi non posso che essere contento ed entusiasta di quello che ho trovato”.
Come giudichi la tua stagione?
“Chi mi conosce sa benissimo che sono un ragazzo umile e buono di cuore: mi viene difficile giudicare la mia stagione poiché non dovrei essere io a farlo, bensì figure competenti quali il direttore sportivo e l’allenatore. Personalmente ho sempre cercato di dare il massimo sia in allenamento che in partita, ovviamente ci possono stare dei cali durante la stagione che naturalmente fanno parte della stagione di un atleta”.
Domenica trasferta a Messina, l’occasione buona per aumentare in classifica?
“Esattamente, abbiamo due opportunità compresa poi l’ultima gara in casa contro la capolista Domotek Reggio Calabria. Intanto pensiamo al Messina: incontreremo una squadra che non ha niente da chiedere alla classifica essendo da tempo retrocessa ma che non ha mollato, si veda proprio l’ultimo successo in trasferta. Quindi immaginiamo che vorrà chiudere la stagione in casa regalando dei sorrisi ai propri tifosi. E però noi andremo lì per ottenere punti e prenderci qualche soddisfazione in più”.