“Prima hanno messo in campo ogni tentativo per contrastare, senza alcun risultato, la storica stabilizzazione, voluta dalla nostra maggioranza e realizzata dalla Giunta Comunale, di 19 lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU) che da decenni venivano lasciati in una condizione precarietà contrattuale e di debolezza sociale, status utilissimo per continuare a fare quel clientelismo elettorale che questa comunità ha conosciuto fin troppo bene. Poi hanno provato in tutti i modi di contrastare, anche qui senza riuscirvi, con esposti a destra ed a manca, il legittimo avvio dei concorsi che l’Esecutivo ha finalmente attuato, a beneficio sia di tutti i possibili candidati, sia soprattutto dell’efficientamento di una macchina comunale che negli anni si era svuotata delle risorse umane e professionali indispensabili per garantire gli stessi servizi essenziali alla città”. Così si legge in una nota diramata dal Comune di Cariati.
“In tutti e due i casi, sia sulla restituzione della dignità agli LSU-LPU, sia sui nuovi concorsi che arricchiranno e miglioreranno la struttura comunale, le minoranze consiliari di questa città – dichiara il Sindaco Filomena Greco – saranno ricordate non soltanto per esser state bocciate in tutte le sedi e da tutte le autorità alle quali si sono rivolte, ma per esser stati ancor di più sonoramente bocciati dalla storia sociale e politica di questa terra, per aver combattuto fino all’ultimo contro il diritto al lavoro, contro l’emancipazione economica e culturale di quanti soffrivano ingiuste condizioni di precarietà, contro l’ammodernamento del governo della cosa pubblica e, quindi, contro gli interessi della comunità. Il vero dramma è questo”.
“Sulla regolarità dei concorsi – continua il Primo Cittadino – le minoranze hanno ripetuto e recitato lo stesso, identico e fallimentare copione già visto per la vittoria politica e sociale della stabilizzazione degli LSU-LPU, mai digerita da quanti hanno sempre difeso e beneficiato di ben altre concezioni della politica, del potere e del consenso”.
“Così come erano stati platealmente sconfessati a fine 2020 dal Ministero dell’Interno, al quale i solerti consiglieri di minoranza avevano puntualmente trasmesso esposti contro quell’impegno mantenuto dalla Giunta Municipale verso quei lavoratori oggi integrati nell’organico comunale, allo stesso modo – prosegue l’Esecutivo Greco – gli stessi consiglieri, che si guardano bene però dal farlo sapere pubblicamente, sono stati ripetutamente bocciati nei mesi scorsi dallo stesso Ministero al quale si erano prontamente rivolti nel 2021 per tentare di far annullare e revocare l’autorizzazione già regolarmente concessa dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (COSFEL) al Comune di Cariati per i concorsi”.
“Altro che dubbi, sospetti, presunte falsità e illegittimità inventate. Parlavano e parlano le carte. Tutto regolare. Ieri e oggi. E se, come si legge nell’ultima assurda interrogazione consiliare dei giorni scorsi alla quale l’ufficio comunale competente ha puntualmente fornito ogni dovuto ed esaustivo chiarimento, una certa minoranza già bocciata dalla Corte dei Conti anche per manifesta incapacità amministrativa negli anni passati dichiara di nutrire ancora perplessità sulla trasparente azione politico-programmatica ed esecutiva da noi messa in campo, se ne dovrà fare una ragione e prendere definitivamente atto che la lunga stagione della mediocre strumentalizzazione elettorale permanente, che ha ipotecato la crescita di Cariati, è inesorabilmente finita”.
“Ancora una volta si è voluto sprecare una grande occasione storica per condividere obiettivi e risultati conseguiti nell’interesse generale. Ancora una volta si è preferito alzare polveroni e alimentare odio sociale invece di preferire la strada della maturità e della responsabilità politica. Ancora una volta si è voluto dividere invece che sforzarsi di trovare, così come si fa sulle grandi questioni ed opportunità di crescita di una comunità, ragioni di unione. Così come hanno dimostrato fino ad oggi, i cariatesi sapranno capirlo”.