“Deve avere proprio toccato un nervo scoperto la lettera che il senatore Occhiuto ha indirizzato all’attuale sindaco di Cosenza, tanto da indurre quest’ultimo ad affidare la sua risposta nervosa, scomposta e dai toni violenti ed offensivi ad un suo fedele scudiero, uno sconosciuto consigliere comunale che si pregia di detenere la delega ai rapporti con le comunità religiose ma che, si presta a mettere la propria faccia su note che non hanno niente di ecumenico.
Tutt’altro: i toni e i contenuti della nota rivelano unicamente una squallida e rabbiosa aggressione verbale che, in maniera subdola, istiga anche alla violenza fisica. Un chiaro esempio di come non dovrebbe assolutamente articolarsi il confronto politico tra parti contrapposte.
I toni e i contenuti, però, più che offendere il destinatario, qualificano chi scrive di fronte ad un’opinione pubblica che ben conosce i valori in campo e coglie pienamente lo stridore tra una garbata ed elegante missiva che il senatore Occhiuto, già sindaco di Cosenza, preoccupato per le sorti della città, ha indirizzato all’attuale primo cittadino e la risposta isterica fornita per il tramite di un consigliere comunale di maggioranza. Appare in ogni caso evidente che, oltre che inammissibile e sgarbata sul piano morale ed istituzionale, la risposta fornita rivela da parte di chi scrive un’estrema debolezza, una desolante carenza di argomenti che inevitabilmente inducono a spostare il confronto sulla rissa e sulla caciara, rinunciando a dare ai cittadini l’immagine di un’amministrazione che, se fosse forte della propria azione e delle proprie idee, avrebbe il coraggio di sostenerle sul piano di un normale e costruttivo confronto dialettico. Si rassegni l’attuale sindaco poiché le opinioni espresse dal senatore Occhiuto sono quelle della maggior parte dei cittadini di Cosenza, oggi delusi, preoccupati e ormai stanchi di ascoltare ancora, a metà mandato, il refrain dei problemi finanziari ereditati, paravento ormai stucchevolmente utilizzato in ogni occasione per giustificare assenza di virtuosità gestionale e programmatoria e incapacità di mettere in campo, con visione prospettica, azioni concrete a vantaggio del progresso della città amministrata”.
I consiglieri comunali di opposizione di Cosenza: Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro.