Il suo libro è un concentrato di sessismo e omofobia che non è accettabile e che è chiara espressione di un governo che prova a smantellare diritti civili offendendo la dignità delle persone.
Promuovere il libro del generale Vannacci significa promuovere una cultura patriarcale e violenta che mina alle libertà faticosamente conquistate e che favorisce una inversione di marcia sull’autodeterminazione dei nostri corpi.
Portatore di un nazionalismo pericoloso, difende una “italianità” che nei fatti non esiste, considerando la storia dei popoli. Getta fango sulla nostra Costituzione, che invece ci vuole cittadin* liber* ed eguali.
La libertà di pensiero è sacrosanta ma questa deve essere esercitata secondo certi limiti che evidentemente Vannacci e la sua parte politica ignorano.
Angelica Perrone – Responsabile Sanità Donne e Genere Partito della Rifondazione Comunista–SE
Marcella Murabito – Segretaria Federazione di Vibo Valentia Partito della Rifondazione Comunista–SE