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Cosenza, presentato a Palazzo dei Bruzi il libro di Gianluca Passarelli “Stati Uniti d’Europa”

Mai come in questo momento è importante puntare sugli Stati Uniti d’Europa che rappresentano veramente una certezza e insieme una conquista. L’Europa nasce in un momento in cui, con i moti del ’48, si è voluto dare il segnale del cambiamento. Oggi abbiamo bisogno che gli Stati che compongono l’Europa stiano veramente insieme, per conferire all’entità sovraordinata un potere ancora più incisivo che possa governare uno scenario globale che dia all’Europa un nuovo protagonismo sulla scena internazionale”.

Lo ha detto il Sindaco Franz Caruso intervenendo a Palazzo dei Bruzi alla presentazione, nel salone di rappresentanza, del libro di Gianluca Passarelli, professore ordinario di Scienza Politica all’Università “La Sapienza” di Roma, dal titolo “Stati Uniti d’Europa-Un’epopea a dodici stelle”, edito da Egea ed inserito dall’Amministrazione comunale nella collaudata rassegna libraria “LibrinComune”, coordinata dalla consigliera delegata del Sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza che ha introdotto l’incontro.

Il libro – ha aggiunto Franz Caruso nel suo intervento – è una significativa rivisitazione della storia dell’Europa, perché è arricchita di quegli elementi di valutazione politica che fanno capire quanto sia importante oggi l’Europa e quanto lo sarà ancora di più per il futuro”. Per quanto dato alle stampe prima, il volume arriva quasi alla vigilia delle elezioni europee, così come all’orizzonte si profilano anche quelle presidenziali negli Stati Uniti, mentre in Russia si sono da poco tenute quelle che si sono concluse con la plebiscitaria riconferma di Putin.

Lo studio di Gianluca Passarelli analizza dell’Europa unita il percorso ancora da intraprendere per giungere finalmente agli “Stati Uniti d’Europa”. Ed è proprio su questo futuro che Passarelli sviluppa un attento ragionamento che non trascura affatto, anzi le analizza con rigore, le principali sfide da cui l’Europa è attesa e che riguardano diversi aspetti: la crisi economica, le disuguaglianze tra paesi membri, l’ombra della guerra, la minaccia del nazionalismo e del populismo, l’enigma di una politica estera e di difesa ancora troppo sbilanciate sugli Stati ed esposte alle decisioni di Nato e Stati Uniti d’America.

Aspetti sui quali il Sindaco Franz Caruso ha detto la sua: “Le guerre si dovevano superare, ma le abbiamo vicino casa, per cui – ha sottolineato il primo cittadino – la presenza di un’Europa forte, con una politica estera comune e con una forza militare comune, che consenta di essere al pari delle altre potenze che purtroppo condizionano molte scelte della politica globale, penso sia un obiettivo assolutamente da perseguire”. Accanto all’Europa economica, lacrime e sangue e “che ci ha fatto pagare prezzi pieni di sofferenze e sacrifici”, il Sindaco di Cosenza, ricorda anche l’altra faccia dell’Europa, quella solidale “della pandemia e del PNRR che ha avuto una funzione assolutamente importante che, però – afferma Franz Caruso – non è stata recepita dal nostro Paese, perché mentre l’Europa, con il PNRR, ha destinato all’Italia una messe di miliardi di euro, il 40% dei quali sono stati destinati al Sud per ridurre il divario con il Nord, anche per dare al Paese una visione di forza unitaria, non solo geografica, il governo di centrodestra va verso l’approvazione del ddl Calderoli che tutto fa tranne che unire il Paese. Mentre l’Europa eroga risorse e dà un indirizzo politico perché la si consideri più unita e più forte economicamente – ha affermato ancora Franz Caruso – con l’autonomia differenziata divideremo il Paese in 20 piccoli Stati che, laddove dovesse passare il ddl Calderoli, decideranno in materia di sanità, trasporti, infrastrutture, ambiente, istruzione, ecc. Una situazione che non serviva affatto al nostro Paese, come non serve assolutamente all’Europa”. Lodando i pregi del libro di Gianluca Passarelli, “che somiglia ad un romanzo e che si legge fino all’ultima pagina tutto d’un fiato, perché in esso è ricompreso un mix di storia, di attualità e di politica”, Franz Caruso lo ritiene anche particolarmente istruttivo “perché ripercorre tutta la storia della nascita dell’Unione Europea e ci dà una prospettiva politica che condivido pienamente e che guarda al progetto di Altiero Spinelli e al sogno suo e dei primi padri europeisti, contenuto nel Manifesto di Ventotene del 1941. Ed è da quella idea di Europa che non dobbiamo discostarci e deflettere”. Hanno dato il loro contributo alla presentazione del libro di Gianluca Passarelli, il prof.Guerino D’Ignazio dell’Università della Calabria, la parlamentare europea del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, collegata in videoconferenza, e il segretario provinciale del Partito Democratico, Vittorio Pecoraro. Guerino D’Ignazio ha rivolto l’appello ai cittadini d’Europa a diventare “militanti europeisti per evitare di rimanere ostaggio dei nazionalismi e dei populismi”. E poi ha aggiunto: “l’Europa condiziona la nostra vita e vi entra in maniera pervasiva e noi a volte non ne siamo consapevoli”, propugnando di ridare slancio al Manifesto di Ventotene da cui ha avuto inizio il processo di integrazione europea. La parlamentare Laura Ferrara ha messo in evidenza la profonda attualità del libro di Gianluca Passarelli rimarcando come l’Europa rappresenti un progetto in continuo divenire e in costante costruzione “che, però, va puntellato”. Anche se ammette che c’è ancora molto da fare e da lavorare, si considera estremamente fiduciosa “a patto che si punti molto sui giovani”. Non la pensa in maniera così ottimista il segretario provinciale del PD Vittorio Pecoraro che, pur riconoscendo all’Europa tanti strumenti per diventare più coesa, ha esternato “la sensazione che dopo l’euro ci sia stato il vuoto e che la costituzione europea sia fallita”. Pecoraro si è detto anche deluso dalla Conferenza d’Europa di tre anni fa, “luogo di elaborazione dei trattati internazionali e dove ci si attendeva un nuovo Trattato di Lisbona, ma non è stato così”. A tirare le somme dell’incontro, l’autore del libro, Gianluca Passarelli, per il quale “l’Europa rimane un faro, anche se occorre molto coraggio e una lettura geopolitica degli eventi”. Passarelli individua due strumenti importanti per costruire la pace: la politica estera e la difesa comune cui aggiunge anche il disarmo, come avveniva ai tempi di Ronald Reagan e Michail Gorbaciov. E chiude con un vero e proprio appello: “bisogna puntare su un’Europa che guarda al sociale e che possa contrastare le disuguaglianze, soprattutto sul lavoro, tra uomini e donne, tra giovani e meno giovani”.

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