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All’Istituto “Piria” di Rosarno la settima edizione del Premio Nazionale Valarioti-Impastato, “due eroi del quotidiano”

Presso L’istituto “R.Piria” di Rosarno, divenuto polo di eccellenza e fortino di legalità, in un territorio fortemente a rischio e di marginalità sociale, viene celebrato ogni anno il Premio Nazionale intitolato a Giuseppe Valarioti e Peppino Impastato, due eroi dei nostri tempi, giovani vittime dell’arroganza mafiosa.

Il premio, giunto alla settima  edizione è stato consegnato, su delibera unanime  del Comitato Scientifico composto dalla preside Mariarosaria Russo, dalla deputata Piera Aiello, membro della Commissione Parlamentare antimafia, Giovanni Impastato, fratello di Peppino , Antonio Bottiglieri, nipote di Giuseppe Valarioti e dal prof. Mario  Bruno Belsito, Presidente della Rete Antimafia di Brescia  a personalità eccellenti particolarmente impegnate nel contrasto  alla criminalità, a qualunque forma di arroganza e prevaricazione e nella diffusione della cultura della legalità che, con coraggiosa determinazione e adamantina coscienza civile, combattono i fenomeni legati all’asfissiante e pervasiva presenza della criminalità organizzata nei più svariati settori della società.

“Abbiamo istituito questo Premio – ha dichiarato la preside Russo – perché intendiamo difendere dalle insidie del tempo la memoria di due giovani eroi, che si sono battuti con determinazione e coraggio per affermare i valori della libertà e della giustizia contro la prepotenza mafiosa. La loro morte non sarà mai vana fino a quando le loro storie saranno riproposte ai giovani, perché, attraverso il loro esempio, avvertano l’anelito di impegnarsi attivamente, con il concorso solidale delle istituzioni, per sradicare la mala pianta della criminalità organizzata, ed edificare una società di uomini finalmente liberi e responsabili”.

La cerimonia celebrativa del Premio vuole essere  il momento conclusivo  del percorso di cultura della  legalità che ogni anno l’Istituto Medmeo mette in campo per educare i propri studenti, ed ha visto premiati uomini e donne straordinarie come Dalila Nesci Sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, Salvo Vitale scrittore e amico di Peppino Impastato, Paolo De Chiara, giornalista  che diffonde con il suo operato il tema della legalità, Elia Minari, fine giurista, che ha condotto numerose indagini contro la ‘ndrangheta, Enzo Ciconte docente universitario ed autore di molti libri sul fenomeno mafioso, Antonino De Masi Testimone di Giustizia, l’ Istituto “Enzo Ferrari” di Susa per le tante attività di educazione alla legalita’.

I Premi alla Memoria sono stati conferiti  a  Francesca Morvillo, Magistrato e Moglie di Giovanni Falcone e a Beppe Alfano, giornalista d’inchiesta.

Tante storie vere che hanno consentito ancora una volta di  riflettere, sulla devastante presenza del fenomeno mafioso ma anche su testimonianze di coraggio e di riscatto che hanno emozionato tutti presenti.

Commoventi gli interventi del Magistrato Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, già Presidente del tribunale di Trapani e componente del pool antimafia che indagò sulle stragi del 1992. Intensa anche la testimonianza di Sonia Alfano, già Presidente della commissione europea antimafia.

Toccante la commemorazione del trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio dove perirono  Falcone e Borsellino e gli uomini delle rispettive scorte.

Tra  i presenti  S.E. il vescovo mons. Francesco Milito, il Procuratore Capo della Repubblica di Palmi, dott. Emanuele Crescenti, il dott. Luigi De Magistris, il viceprefetto aggiunto dott.ssa Mancus, il commissario straordinario dott. Buda, il Comandante della Capitaneria di Porto, dott. Vincenzo Zagarola, il Tenente Colonnello della Guardia Di Finanza, dott. Danilo Persani, il Capitano Gianluca Rosaci, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri dott. Andrea Barbieri, Il Tenente Vincenzo Acampora, Il Primo Dirigente della Polizia di Stato, dott. Luciano Rindone, il Commissario Capo, dott Benito Bisagni, l’on.le Giuseppe Lavorato e numerose le associazioni culturali del territorio.

Gli intermezzi musicali sono stati curati dall’Orchestra di Fiati dell’Istituto diretta dal Maestro Maurizio Mananagò.

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