«La lezione che ci offre la pandemia non potrà farci tornare al punto di partenza. Sarebbe un errore, uno spreco di energie e non avremmo la possibilità di affrontare le sfide future. Siamo chiamati a costruire una politica europea della salute, radicando competenze precise in materia nelle istituzioni dell’Unione Europea. La risposta alla crisi deve prevedere più democrazia».
Queste parole sono di David Maria Sassoli, indimenticato presidente del Parlamento Europeo, scomparso all’inizio di quest’anno a causa di un male incurabile.
Sassoli è stato un uomo che nella sua esperienza di giornalista e di rappresentante delle istituzioni e della politica ha vissuto la sua vita animato dagli ideali della democrazia e dell’inclusone. Credeva nell’Europa come nuovo orizzonte di comunità e di una vita comune migliore per tutti.
Un uomo di dialogo, senza frontiere, senza barriere, attento ai temi del sociale e dei giovani, che ha sempre sottolineato la necessità e il desiderio di fraternità, un uomo che ha incarnato lo spirito e i valori costituzionali della cultura dell’inclusione e a cui sarà dedicato, con una breve cerimonia, l’Atrio di Palazzo Bianchi il prossimo due giugno.
Il programma
Alle 17.30, a Palazzo Bianchi, si terrà una breve cerimonia, con una prolusione del professore Ercole Giap Parini, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, sul ruolo dell’Europa oggi, un saluto della vicesindaco Maria Salimbeni e un breve intervento del sindaco Flavio Stasi sul perché c’è bisogno di memoria e di figure come quelle di David Sassoli.