“Esprimiamo la nostra piena solidarietà al prof. Spartaco Pupo, docente di alte doti professionali ed umane, caduto vittima del ‘tribunale della femminista inquisizione’ e, fatto ancor più grave, della scure censoria del suo stesso ateneo di appartenenza. Siamo indignati per le sterili polemiche insorte e gli attacchi violenti sferrati ai suoi danni ma che non destano in noi stupore: provengono, infatti, in maniera evidente, da una sinistra che da sempre pretende di essere egemone sul versante della cultura e dell’innovazione politica, stabilendo ciò che è lecito dire e ciò che invece suona come esecrabile. Una sinistra che usa, anche a sproposito, l’arma della pregiudiziale antifascista da prima Repubblica per demonizzare non solo ciò che è propriamente ascrivibile al fascismo e incompatibile con i principi della democrazia ma anche valori legittimi propri di una destra democratica ed europea. E così, analogamente, alcune moderne e ardenti suffragette si sono affrettate a bollare come sessista ciò che sessista non è affatto, ansiose di dimostrare di essere più donne di tante altre donne, anche autorevoli, emancipate, intellettualmente oneste ed evolute, le quali, diversamente, conoscendo bene il prof. Pupo, hanno apprezzato l’autentico senso del suo messaggio ed hanno manifestato a lui solidarietà rispetto all’inaccettabile atto di censura e opprimente oscurantismo che lo ha interessato, gravissimo poiché proveniente da un’istituzione che dovrebbe garantire e favorire apertura e libertà di pensiero. E invece, evidentemente, si è fatta condizionare dall’allarme che spingeva a tutti i costi ad individuare e colpire la “mela marcia” nel cesto di un sistema in cui la regola principale è quella dell’omologazione e dell’allineamento. Comunque la si voglia pensare e qualsiasi forma ognuno intenda dare alle posizioni espresse in dibattito, è innegabile che la questione più grave, nella vicenda, appare proprio l’azione istituzionale dell’Unical, che ha il sapore di una rappresaglia da “grande fratello” rivolta a chi sfugge alla logica, al linguaggio e alla pratica del “pensiero unico”. Invitiamo il prof. Pupo a non lasciarsi intimidire dai denigratori seriali, dagli odiatori e dalle ritorsioni, anche istituzionali. Da sempre, chi si oppone col suo eroico andare alla corrente del tempo viene osteggiato e combattuto, anche con mezzi beceri; tuttavia, solo professando libertà di pensiero con coraggio e convinzione si può contribuire a cambiare il mondo in positivo, liberandolo
dalle tenebre dell’ignoranza (e anche da quelle della saccenteria)”.
E’ quanto si legge in una nota firmata dai consiglieri comunali di opposizione di Cosenza Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Lucanto, Ruffolo, Spadafora, Spataro.