Domenica 29 maggio 2022, nell’Auditorium della Parrocchia Santa Famiglia, si è svolta la Cerimonia di consegna dei premi ai partecipanti alla seconda edizione del Premio Letterario Rossella Casini.
Il premio, istituito dal Presidio Libera Palmi, a febbraio 2021, a 40 anni dalla scomparsa dalla giovane studentessa uccisa, fatta a pezzi e fatta sparire nel mare di Palmi è motivato dalla volontà di fare memoria di Rossella Casini ogni anno ricordando una vittima diversa del territorio.
La seconda edizione (Febbraio – Maggio 2022) è stata dedicata al ricordo e alla memoria di Mariangela Ansalone, la bambina di 9 anni, uccisa per errore insieme al nonno Giuseppe Biccheri l’8 maggio 1998, a Oppido Mamertina, in un agguato mortale dove sono rimasti feriti la mamma Francesca, il fratellino Giuseppe e la nonna Tita.
La cerimonia, presentata da Mimma Sprizzi, è cominciata con la proiezione di due video, il primo che raccoglie i lavori fatti dagli studenti dei due Istituti Comprensivi Zagari- Milone e S. Francesco in occasione della giornata del XXI marzo, l’altro molto toccante che raccoglie i momenti belli della vita di Mariangela con la sua famiglia.
Dopo la visione la Commissione esaminatrice, presieduta da Francesca Chirico ha consegnato gli attestati ai partecipanti e i premi ai vincitori.
La presidente Francesca Chirico, docente di lettere e giornalista, ringraziando tutti gli studenti per aver partecipato in modo così numeroso al premio letterario, ha detto loro che tutti gli elaborati, letti e riletti più volte, hanno fatto riflettere e commuovere la commissione composta da Carmela Ferro e Gregorio Piperno (familiari di vittime
innocenti), Maria Teresa Triggiani (docente), Teresa Famà (referente presidio).
In ogni singolo elaborato, la commissione ha visto celebrata la vita di Mariangela più che ricordata la morte, Mariangela è stata rievocata in tutta la sua dolcezza, nel suo splendore, nei suoi sogni, ed proprio questo l’obiettivo del premio letterario indetto dal presidio Libera Palmi, fare memoria ma per costruire una coscienza nuova, uno sguardo nuovo e un agire nuovo.
Per valorizzare il messaggio di speranza che emerge da ogni singolo elaborato e il lavoro dei partecipanti, il Presidio ha raccolto tutti i 48 elaborati e li ha consegnati alla mamma di Mariangela.
Dopo la consegna degli attestati la commissione, dando lettura delle motivazioni ha proceduto alla proclamazione dei vincitori:
Antonino Florio scuola media Tito Minniti 1° classificato
Sara Impiombato scuola media Tito Minniti 2° classificato
Giovanni Lupini scuola Media Zagari 3° classificato ex aequo
Enola Carbonaro scuola media Zagari 3° classificato ex aequo
ai quali sono stati consegnati, da Elena Franco fidanzata di Giuseppe fratello di Mariangela una pergamena, una targa e la tessera Libera.
Gli elaborati premiati sono stati letti da Sabrina Esposito e Maria Teresa Triggiani con l’accompagnamento musicale di Alberto Marafioti.
Le conclusioni sono state affidate al dott. Sebastiano Finocchiaro, giudice del Tribunale per i minori di Reggio Calabria, che manifestando plauso per l’iniziativa di memoria che ha coinvolto le scuole, ha posto l’attenzione sul ruolo che la scuola e le altre agenzie educative devono avere nella lotta alla ndrangheta. Ha spiegato poi l’importanza e la particolarità della giurisdizione minorile che interviene anche in modo preventivo con i ragazzi per evitare da un lato che i minori che hanno sbagliato continuino a sbagliare o e dall’altro che i minori inseriti in contesti devianti possano avere comunque una scelta educativa diversa da quella del contesto deviante in cui si trovano.
Alla cerimonia erano presenti la signora Francesca Biccheri- Ansalone mamma di Mariangela con i suoi familiari, altri familiari di vittime innocenti dell’associazione Piana Libera, il presidente del Consiglio dott. Salvatore Salvatore Celi, il Consiglio Comunale dei ragazzi e il coreferente di Libera Calabria Giuseppe Borrello.
“Usare lo strumento del premio letterario per raccontare e fare memoria con gli studenti della storia di Mariangela, del nonno Giuseppe, Rossella e di tutte le altre di vittime innocenti ci fa conoscere la sofferenza che ha provocato e continua a provocare la ndrangheta.
Le storie delle vittime innocenti, ma anche dei loro familiari sono storie di coraggio, che urlano richieste di impegno di tutti nella lotta alla ndrangheta, e diventano strumento per costruire una coscienza nuova, per non rimanere indifferenti e impegnarsi per bene comune e la giustizia sociale”. Così conclude la nota il Presidio Libera Palmi “Rossella Casini”.