«Il 12 febbraio sono scaduti i termini per la presentazione dell’offerta per il completamento del nuovo palazzo di giustizia a Reggio Calabria. Subito dopo ci siamo sentiti con il capo dell’Unità tecnico-amministrativa del Consiglio dei ministri che ha comunicato che sono pervenute due offerte». A darne notizia è l’assessore comunale con delega specifica alla realizzazione dell’opera, Carmelo Romeo. Complessivamente l’appalto da 74 milioni di euro prevede l’aggiudicazione tramite l’offerta economicamente più vantaggiosa. La procedura di gara per i lavori del Tribunale era stata avviata il 18 dicembre con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue.
«La presentazione di ben due offerte – aggiunge l’esponente della giunta – è un dato positivo perché si tratta di un tipo di gara con caratteristiche molto stringenti e specifiche e non sono molti gli operatori che hanno i requisiti per parteciparvi. Siamo quindi tutti soddisfatti dall’esito della procedura».
L’assessore Romeo ha poi chiarito quali saranno gli step successivi. «Nella seconda fase operativa ci sarà la valutazione delle offerte, subito dopo si passerà all’aggiudicazione. L’aggiudicatario dovrà redigere un progetto esecutivo nel giro di 40/50 giorni e subito dopo partiranno i lavori. Data stimata nel mese di maggio».
Romeo ricorda ancora che «Una tappa importante nell’iter è stata la sottoscrizione del protocollo per il completamento del Palazzo di Giustizia, alla presenza dell’allora ministra Marta Cartabia, un primo passo verso il raggiungimento di un obiettivo ambizioso. Quindi, insieme al Direttore Generale del ministero, Massimo Orlando, abbiamo impresso una forte accelerata verso la realizzazione dell’opera, presentata poi alla città ed alla stampa alla presenza del viceministro Francesco Paolo Sisto».
«Vogliamo sottolineare comunque un dato che spesso non viene rimarcato – ha concluso poi l’assessore Romeo – se oggi siamo qui per raccontare questo è perché nel 2021, con il Sindaco Falcomatà, abbiamo assunto la decisione di trovare un soggetto terzo che potesse finanziare e rimettere a bando l’opera senza attendere l’esito del contenzioso in essere rispetto all’ultima aggiudicazione. Ricordiamo, infatti, che nel 2021 era in essere un contenzioso sull’opera e che, nel frattempo, nessun passo avanti è stato fatto, non si è arrivati a sentenza. Se non avessimo assunto quella scelta allora, a distanza di tre anni, oggi saremmo ancora a parlare di eterna incompiuta, di situazione di stallo. Se oggi possiamo dire che la gara è stata espletata e che a maggio partiranno i lavori è perché nel 2021 abbiamo fatto una scelta decisa e coraggiosa, attivando una serie di passaggi istituzionali per portare avanti l’intervento per il completamento di una tra le opere strategiche inserite nelle linee di mandato del sindaco Falcomatà».