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Gli studenti del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri ricordano il brigadiere Carmine Tripodi

La sensibilità alla giustizia è qualcosa che tocca da vicino il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla dirigente Carmela Rita Serafino, tanto che, giorno 6 Febbraio ha visto una delegazione di studenti: Giampaolo Stefano (V C), Iurato Gianluca (V F), Pelle Syria (V F), Strangio Giovanni (V F), accompagnati dalla prof.ssa Scoleri, recarsi a San Luca ad assistere alla commemorazione per il Brigadiere Carmine Tripodi, Medaglia d’oro al Valor Militare, barbaramente ucciso dalla mafia, proprio il 6 Febbraio del 1985, mentre stava rientrando, a bordo della propria autovettura, presso la caserma della Compagnia dei Carabinieri di Bianco. In prossimità di Ponte Cucuzza di San Luca tre malviventi sparano contro l’auto numerosi colpi di lupara, ferendo a morte il militare, che, nonostante questo, riuscì a ferire, con la propria arma, uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime. L’evento ha avuto inizio alle ore 10.00, presso la località dell’agguato, con la resa degli onori e la disposizione di una corona al monumento in memoria della vittima. Alle 10.30 la funzione religiosa nella chiesa di Santa Maria della Pietà di San Luca, officiata da Sua Eccellenza Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, e dal Cappellano Militare Don Aldo Ripepi, alla presenza delle Autorità civili, militari e giudiziarie del Distretto Reggino e del Circondario di Locri. A seguire, alle 11.30, c’è stata la deposizione di una corona presso il Monumento “Brig. M.O.V.M. Carmine Tripodi”, nell’omonima piazza di San Luca. I tre eventi hanno commemorato la Medaglia d’oro al Valor Militare del Brigadiere, che fu fortemente impegnato, con determinazione e grande professionalità, ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte, riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero, per 395 giorni, sulle montagne reggine. La delegazione dei ragazzi dello Zaleuco, a riguardo, ha voluto esprimere delle considerazioni: “Nel giorno del ricordo dei Santi Martiri Paolo Miki e compagni, uccisi a causa della fede in Cristo, è stato ricordato anche un martire della legalità, privato della vita, per essersi impegnato a difendere i diritti di ogni onesto cittadino. Abbiamo scelto, a tal proposito, una citazione dello scrittore sanluchese Corrado Alvaro – ‘La disperazione più grave, che possa impadronirsi di una società, è il dubbio che vivere rettamente sia inutile’ – Perciò, partendo da questa frase, ci auguriamo che la commemorazione di questo martire non si limiti solo al 6 Febbraio, nella comunità di San Lucas, ma diventi una fonte di speranza per tutto il territorio, affinchè ogni cittadino si senta custode e promotore di sani principi, che sono alla base di un popolo onesto e capace di garantire un futuro migliore”. Parole forti e incisive, quelle dei ragazzi dello Zaleuco, sperando che possano veramente produrre solchi di onestà, per creare ponti di dialogo civile e responsabile, nella libertà e nella cultura.

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