“Il Pd in Senato ha depositato più di 800 emendamenti alla riforma costituzionale del governo per dire no al plebiscitarismo, a difesa del ruolo del Capo dello Stato e delle funzioni del Parlamento che vanno rafforzate guardando al sistema tedesco. Frutto di uno scambio con l’autonomia leghista che si gioca sulla pelle dei territori più deboli del Paese, come quelli del Sud e della Calabria dove il presidente Occhiuto, costretto a tacere, sta tradendo il mandato popolare, il premierato della destra vuole ridurre la democrazia alla scelta del capo ma questa non è certo la strada per rendere più efficace il nostro sistema istituzionale. Quella del premierato è una riforma evidentemente imposta da Giorgia Meloni e da FDI anche all’interno della maggioranza: lo testimoniano le divisioni emerse in questi giorni, ricordo le parole di Marcello Pera e il fatto che al momento non sono ancora arrivati in Senato gli emendamenti annunciati dal governo. La presidente del Consiglio vuole arrivare alle Europee sventolando la bandiera dell’elezione diretta del premier ma noi in Senato, con gli emendamenti presentati, contrasteremo con nettezza le scelte della destra che portano evidentemente alla limitazione dei poteri del Presidente della Repubblica e del Parlamento. Se la destra fosse in buona fede tornerebbe indietro e discuterebbe con l’opposizione, modificando tutto l’impianto. Ma la destra vuole lo scalpo del premierato, Giorgia Meloni cerca il plebiscito su se stessa, e noi non accettiamo di giocare sulla pelle delle nostre istituzioni. Per noi non c’è una riforma del premierato possibile. Ci stanno imponendo una bandiera di propaganda che vuole risolvere le criticità del nostro sistema democratico con l’autoritarismo e la ‘capocrazia’ che, invece, disegnano un sistema che non esiste in nessun altro paese occidentale”.
Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una conferenza stampa a Vibo Valentia prima dell’assemblea regionale del Pd calabrese.