«Nell’ambito di una nostra più ampia azione di recupero delle proprietà municipali, il Comune ha riavuto un capannone, con annessa casa del custode, che oltre venti anni fa aveva concesso a privati per l’esercizio di una nuova impresa, mai iniziato». Lo rende noto Daniela Astorino, vicesindaca e assessore al Commercio del Comune di San Giovanni in Fiore. «Si tratta di un altro bene pubblico – sottolinea – che rientra nella disponibilità del Comune grazie alla determinazione della nostra giunta, guidata da Rosaria Succurro. Anche altri edifici, come pure diversi terreni, erano stati lasciati nelle mani di cittadini che ne disponevano a piacimento, senza averne titolo. Noi abbiamo recuperato fabbricati e suoli, era doveroso. Va detto – commenta Astorino – che queste vicende sono spesso figlie di una mentalità dominante per cui si pensa che il pubblico possa essere privato. È una mentalità con precise radici storiche. Noi la stiamo sconfiggendo con atti che possono risultare impopolari ma che sono necessari al fine di tutelare l’interesse generale. Il Comune è la casa di tutti». «Anche i posti di vendita nel mercato quindicinale non erano disciplinati, nel senso che vi erano irregolarità, abusi e corrispettivi non pagati al municipio. Già dall’anno scorso eravamo intervenuti – conclude Astorino – regolamentandone e regolarizzandone l’assegnazione, a beneficio dell’intera comunità locale».
San Giovanni in Fiore: l’amministrazione Succurro recupera un capannone del Comune da vent’anni in mani private
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