di Gaia Serena Ferrara- “La povertà purtroppo esiste e dev’essere l’assillo della classe dirigente”. Queste le parole di Anna Pittelli, Responsabile Welfare e lavoro Pd Calabria, in occasione dell’illustrazione della proposta di legge del consigliere Mammoliti volta ad agevolare economicamente le fasce più compromesse e più deboli della popolazione.
Un contributo essenziale il suo, perché incentrato sul legame indissolubile fra i concetti di dignità e lavoro, sulla correlazione fra povertà e precarietà, sul principio per cui non basta garantire alle persone un lavoro, ma un lavoro di qualità, un lavoro dignitoso.
“Lavoro e povertà non possono coesistere nella stessa frase” sostiene Pittelli che prosegue: “La destra ha prodotto un grande inganno, e la colpa è stata anche nostra in quanto PD. Ed è anche per questo che plaudo all’iniziativa del consigliere Mammoliti che finalmente punta a rimettere al centro del discorso quella che è la vita reale del cittadino”.
Le affermazioni della Pittelli poggiano comunque su delle premesse di base che è necessario riconoscere, quelle per cui il mondo del lavoro è radicalmente cambiato rispetto a 30 anni fa, e le categorie sociali che erano considerate in difficoltà o emarginate 30 anni fa non corrispondono più a quelle di oggi: “Se la sinistra parlava agli operai 40 anni fa, oggi lo sguardo dev’essere più ampio”.
“Occorre cercare soluzioni concrete se si vuole promuovere una visione di sviluppo diversa per questa terra, in cui il lavoro è fondamentale” continua Pittelli, che di contro aggiunge: “Se però esistono milioni di contratti pirata, soprattutto in Calabria, e il Governo a fronte della problematica si gira dall’altra parte, come ha fatto con il salario minimo o con il Reddito di cittadinanza, è evidente che si sta scaricando sui più poveri l’inefficienza di un sistema che andrebbe radicalmente cambiato”.
Non si tratta però, a detta di Pittelli, di un modus operandi esclusivo del governo nazionale e della Meloni in particolare. Della condizione di negatività generale in cui versa la Calabria è responsabile soprattutto il Governatore Occhiuto, sul quale Pittelli non risparmia critiche: “Lui ha votato sì all’Autonomia differenziata che allarga le maglie delle disuguaglianze, in una terra dove il diritto alla salute e quello al lavoro non sono garantiti. Allora dov’è la cura di Roberto Occhiuto nei confronti della Calabria? Mi viene legittimamente da chiedere se effettivamente il Governatore sappia fare gli interessi della Regione”.