“Con la delibera emessa nel pomeriggio di ieri, la Regione ha certificato quanto l’Amministrazione comunale di Catanzaro aveva urlato a gran voce: le scelte della Provincia in tema di dimensionamento scolastico, erano sbagliate.
Che fosse un piano non coerente con i criteri richiesti dalla normativa era apparso fin da subito, già ad una prima lettura della bozza, poi confermata nel provvedimento definitivo.
Nonostante la mancanza di concertazione tra le Istituzioni, mai formalmente avviata dalla Provincia, l’Amministrazione comunale aveva spontaneamente inoltrato un chiaro dissenso attraverso una nota a firma del Sindaco Fiorita e dell’assessore Belcaro e, successivamente, sempre in mancanza di audizioni formali, la questione era stata portata alla discussione del Consiglio comunale da cui era scaturita (quasi all’unanimità, va ricordato, al netto dell’astensione dei consiglieri Costanzo e Riccio) la decisione di procedere all’impugnazione del piano di dimensionamento provinciale.
A tale ultima volontà si è poi effettivamente dato corso per il tramite del settore Avvocatura del Comune, con il deposito di un articolato ricorso in cui sono state censurate le scelte contenute nel piano della Provincia.
A seguito della decisione adottata ieri dalla Regione, ci riteniamo tuttavia solo parzialmente soddisfatti, limitatamente alla parte in cui è stata sostanzialmente accolta la nostra richiesta di non creare il ‘mostro’ originariamente previsto che prevedeva la fusione del Convitto Galluppi, del Liceo Galluppi e del Liceo De Nobili, richiesta emersa in Consiglio Comunale, espressa anche nel deliberato dei Consigli di Istituto del Convitto e del Liceo Classico, poi ribadita nella successiva formale dichiarazione espressa dal sindaco Fiorita nella conferenza dei Sindaci del 16 ottobre e, infine, messa nero su bianco nel nostro ricorso.
Ribadiamo però l’urgenza di continuare a coltivare in tutte le sedi la nostra contrarietà rispetto alla logica del dimensionamento nel mondo della scuola, su cui il Governo opera con criteri ragionieristici e aziendali. Riteniamo ancora eccessivo il peso dei sette accorpamenti nella città di Catanzaro, che si sobbarca la metà delle esigenze dell’intera provincia, con ripercussioni negative soprattutto sugli istituti comprensivi, oggi dimezzati nel numero e raddoppiati nelle dimensioni, o con plessi distanti molti chilometri, in contesti dove si vivono spesso situazioni di disagio sociale e su cui occorrerebbe aumentare l’attenzione dello Stato e non comprimerla. Perché la scuola è lo Stato, nella vita delle famiglie, prima di qualsiasi altra istituzione. Ad essere censurato deve essere l’intero percorso, viziato ab origine dalla mancanza di dialogo tra le istituzioni ed i soggetti interessati e sfociato in un provvedimento confezionato dall’alto. Per mesi, dunque, a causa dell’irrigidimento della Provincia, abbiamo perso l’occasione di ragionare tra Comuni, scuole ed Ente intermedio su un piano coerente e sostenibile da proporre alla Regione e quindi all’Ufficio Scolastico Regionale.
L’amministrazione comunale, pertanto, sicuramente dovrà valutare con i suoi organi preposti le posizioni da assumere, anche in sede giudiziaria, dopo la delibera regionale, confermando che l’Amministrazione comunale di Catanzaro continuerà con atti e fatti concreti a difendere le scuole, gli studenti e il loro diritto a una formazione di qualità”. Lo afferma una nota dei consiglieri comunali, Daniela Palaia e Vincenzo Capellupo.