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Radon, cresce la possibilità di prevenire i rischi con misure più efficaci

Il laboratorio fisico del Dipartimento di Catanzaro, con il tecnico Salvatore Procopio, ha partecipato nei giorni scorsi al II° interconfronto sulla misura del radon nel suolo, organizzato da ASSORADON ed AIRP, con il patrocinio dell’Università di Roma Tre- Dipartimento di Scienze, e dell’Istituto di Geologia Ambientale Geoingegneria.

L’interesse per questo particolare tipo di misura del radon  nasce dalle evidenze scientifiche che considerano il gas radon un rischio per la salute, se inalato in concentrazioni sopra una certa soglia. Il radon è, inoltre, un indicatore ambientale per studi atmosferici dei moti delle masse d’aria, della stima del flusso terrestre dei gas serra, del monitoraggio e della mappatura della contaminazione nel sottosuolo da parte idrocarburi.

L’interconfronto che si è svolto nella cornice del “Parco dell’Appia Antica” a Roma, con esercitazioni pratiche di misurazioni di flusso di radon dal suolo, ha visto la partecipazione di specialisti provenienti da tutta Europa e ha rappresentato una fase decisiva per lo sviluppo e la condivisione di pratiche operative.

In differenti contesti, sono state praticate specifiche caratterizzazioni radiometriche che hanno consentito di elaborare un report tecnico con la valutazione dei risultati.

Lo scorso anno, con le stesse modalità il nostro laboratorio fisico, che è riferimento regionale per la misura del radon in Calabria, ha  partecipato al primo interconfronto per la misura del radon in acqua e nel suolo,  tra le rocce della Sienite della Balma della provincia di Biella.

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