“Si sta realizzando, qui, una convergenza verso questo centro che è anche il centro reale e di attrazione della città di Lamezia, del territorio lametino e punto nevralgico della Calabria”. Così il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, nel corso dell’inaugurazione dell’auditorium rientrante nel progetto n.2021-COF-00012 “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana che, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”, è stato realizzato è stato realizzato nella Cittadella della Carità all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto.
“Con l’apertura dell’auditorium – ha aggiunto il Vescovo – si realizza questo dinamismo sistolico e diastolico tra le realtà vicine a Lamezia e la città” sottolineando, al riguardo, come “tutti i paesi della Diocesi sono presenti nella scuola Biblica ed anche nella scuola dei Ministeri”
“Il lavoro che altri hanno iniziato – ha proseguito – io posso adesso recuperarlo ed offrirlo anche a voi con il primo atto che noi tutti vivremo, qui, tra qualche minuto, che è quello della prima Assemblea Ecclesiale Diocesana”. Il progetto, infatti, come ha ricordato il Vescovo, “era stato firmato da monsignor Giuseppe Schillaci, ma l’intuizione era stata di monsignor Luigi Antonio Cantafora che aveva immaginato questo punto centrale di Lamezia come punto nevralgico e che stasera doveva essere presente, perché invitato, ma, a causa di un disguido, non ci ha potuto raggiungere”.
Di “sogno che si realizza”, invece, ha parlato il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, che, nel portare il saluto di monsignor Luigi Antonio Cantafora, ha anche ringraziato le ditte, i volontari, gli operatori della Caritas, i parroci. Quindi ha sottolineato che si tratta di “un auditorium al servizio della città e di tutta la regione. Ho l’immagine della prima visita fatta con monsignor Parisi in questa sala – ha aggiunto – e lo ringrazio a nome di tutti per la sua presenza, per la cura e l’attenzione avuta. In questa realizzazione non ci siamo sentiti soli ma incoraggiati e sostenuti”.
Dal canto suo, don Giacomo Panizza, vice direttore della Caritas, nel ricordare le “tre ‘C’ dell’8xmille (culto, carità, cultura) in quanto si tratta di un’opera finanziata anche grazie ai fondi 8xmille e da altre fonti di finanziamento e con l’aiuto della Fondazione con il Sud che contribuisce alla realizzazione delle cosiddette infrastrutturazioni sociali per crescere con gli altri”, ha fatto notare che ciò che sta sorgendo “non è solo luogo di preghiera, ma anche luogo propulsivo di socialità e di approfondimento. La Calabria – ha concluso – ha bisogno, non solo di realtà che funzionano e noi abbiamo il compito di portare avanti queste iniziative”.
I dettagli tecnici della struttura sono stati al centro dell’intervento dell’ingegnere Francesco Stella, che insieme all’architetto Grazia Pascuzzo, hanno seguito i lavori di questa “opera architettonica – ha detto – , che porta la firma del compianto Paolo Portoghesi, che ha pareti in grado di garantire l’assorbimento acustico con una illuminazione minima che segue l’architettura. Il disegno strutturale è diventato disegno architettonico e i materiali strutturali sono diventati materiali di finitura. Poi, gli elementi tipici della progettazione di Portoghesi: una serie di archi originati da un centro che non sta in questo spazio fisico, il che è un aspetto geometrico ma ha anche un valore simbolico”. Quindi, nel parlare di “avventura iniziata con la donazione del terreno dal Comune alla Diocesi in occasione della visita di papa Benedetto XVI” ha evidenziato che si è trattato di “un percorso con ostacoli interni dovuto anche alla necessità di reperire le risorse” nella consapevolezza che “una città ha bisogno di ulteriori spazi e luoghi di aggregazione che vadano oltre la città stessa. Amministrazione Comunale e Diocesi hanno fatto sì che si realizzasse quest’opera – ha proseguito – ed ora dobbiamo accelerare sullo spazio unico, primi di dicembre consegna dei lavori per la piazza, concludere con l’area esterna”.
Per il sindaco, Paolo Mascaro, infine, si è trattato di “un ulteriore tassello nello sviluppo per il rilancio del territorio. Una struttura nel centro della città – ha detto – che può essere occasione di confronto”.