“La questione sollevata nelle scorse ore riguardo alla probabile chiusura del Punto di Primo Intervento (PPI) dell’ex Ospedale di San Marco Argentano è stata smentita dalla Consigliera Regionale Pasqualina Straface. Straface ha ribadito che non esiste alcun atto specifico che decreti la chiusura del PPI e ha comunicato che, secondo l’ASP di Cosenza, al momento non c’è alcuna intenzione di chiudere.
Tuttavia, persiste un’altra prospettiva. Sia l’ASP che la Consigliera Straface sono certamente consapevoli che la Programmazione regionale, in particolare il DCA 198 del 12 Luglio 2023, conferma la volontà di trasformare i PPI esistenti in postazioni medicalizzate del 118, in attesa dell’attuazione delle misure previste dal PNRR Salute. Pertanto, nonostante la smentita, le preoccupazioni sollevate rimangono legittime.
Per quanto riguarda le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), benché sia un’iniziativa dell’ASP di Cosenza e l’accesso ai servizi dei medici di base sarebbe gratuito, le preoccupazioni riguardano il fatto che questo servizio pubblico non dovrebbe, secondo noi, essere situato presso un centro diagnostico privato non convenzionato, considerando che l’ASP ha a disposizione una superficie di 8.000 metri quadrati presso l’ex ospedale di San Marco.
Anche se i servizi dell’aggregazione dei medici di base non comporterebbero costi per i pazienti, non si può ignorare che, essendo un presidio di primo soccorso, a seconda dei casi potrebbe essere necessario un supporto diagnostico strumentale immediato. In tal caso, gli esami effettuati presso il centro diagnostico privato comporterebbero costi per i pazienti, in contrasto con quanto offerto attualmente dal Punto di Primo Intervento esistente.
Infine, è importante sottolineare che il comunicato precedente non intendeva opporsi all’istituzione dell’AFT, un servizio utile e necessario, ma esprimeva preoccupazione per la sua possibile ubicazione ed il conseguente funzionamento.
È apprezzabile che Straface abbia affrontato la questione direttamente, a differenza delle amministrazioni locali e dell’ASP stessa”.
Così in una nota l’associazione Contro Vento.