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I reggini morti sotto i bombardamenti del 6 maggio 1943. Il circolo culturale “L’Agorà” formula proposta al Comune nel 2019, senza ricevere risposta: “Soliti slogan di facciata”

Torna l’appuntamento degli “Avvisi ai naviganti”, organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà”, contenitore informativo, tradotto in video, recanti comunicati, notizie e momenti di riflessione a cura del Circolo Culturale “L’Agorà”. Tale nuovo percorso divulgativo trasformerà in immagini in movimento, video, gli argomenti trattati dal sodalizio culturale reggino, riprendendo così in modo dinamico le attività e le proposte del Circolo Culturale “L’Agorà”.

Il nuovo appuntamento ha come tema “Le vittime innocenti del maggio del 1943”. I bombardamenti aerei che devastarono Reggio Calabria del 1943, durante il secondo conflitto mondiale, si verificarono in diverse occasioni tra la primavera e l’estate dello stesso anno,riversandosulla Città dello Stretto una lunga scia di sangue, lutti e distruzione alle infrastrutture sia civili che militari.

I raid aerei ebbero inizio il 27 gennaio del 1943 con attacchi diurni da parte delle fortezze volanti statunitensi e notturne da parte di quelle britanniche e si protrassero con una certa regolarità fino ad agosto del 1943. Nel maggio 1943 venne bombardata la periferia nord di Reggio, a metà giugno l’aeroporto ed il centro storico.

Ma le vicende più tragiche furono quelle del 6 maggio 1943 quando sulla città furono scaricate diverse centinaia di tonnellate di bombe. Il prof. Vincenzo Larizza nel suo testo “Cronistoria di Reggio Calabria nella seconda guerra mondiale 1939/1945” riporta che in «quel 6 maggio 1943 le persone massacrate dagli aerei statunitensi “Liberàtor” furono oltre duemila, e che il 90% di queste si contarono solo nel rione Santa Caterina».

Il 6 maggio alle ore 11,20 con due ondate cinquanta quadrimotori americani lanciarono il loro carico di morte in diverse zone della Città. Secondo le stime ufficiali i morti, a seguito di quei bombardamenti, furono 3.986, i feriti 12.043 e il 70% degli edifici distrutto o danneggiato.

Ma vi è anche un altro 6 maggio del 1943, quello del Circolo Culturale “L’Agorà”, che a far data del 6 maggio del 1999 si interessa al tema dei Caduti civili. Diversi i momenti di riflessione organizzati dal sodalizio culturale reggino, tra i quali una richiesta ufficiale datata 4 luglio 2019.

Tale proposta, avente ad oggetto intitolazione di un luogo pubblico con la dicitura “VITTIME DEI BOMBARDAMENTI DEL 6 MAGGIO 1943”, venne indirizzata al Sindaco, al Segretario Generale ed al Presidente della Commissione Toponomastica. Quella richiesta traeva spunto da una sollecitazione culturale da parte dell’amministrazione Falcomatà relativa all’intitolazione della piazza ubicata nell’Isolato 87-88 di Tremulini.

Le motivazioni della proposta del Circolo Culturale “L’Agorà”, si rifanno alle conseguenze di quei raid aerei che colpirono Reggio Calabria, dei lutti e delle devastazioni in diverse zone, tra le quali Tremulini. Il Circolo Culturale “L’Agorà”, pur tenendo conto dell’encomiabile procedura del “processo partecipativo”, che pur sempre rappresenta un passaggio di percorso, che molto spesso fa da intralcio ad un immediato raggiungimento dell’obiettivo prefissato, inviò apposita richiesta ufficiale, tramite PEC, senza ricevere alcuna risposta in tal senso.

Nell’ottantesimo di quelle tragiche vicende si assiste, così come avviene in ogni altro anniversario, al ripetersi stancamente dei soliti slogans puramente di facciata come “memoria storica”, “radici”, ed altri leitmotiv che non trovano applicazione in certe realtà geografiche.

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