Nessun nuovo impianto eolico che danneggi territorio e paesaggio in Calabria. È questo l’impegno che i consiglieri regionali Ferdinando Laghi e Ernesto Alecci hanno preso con convinzione in occasione dell’incontro pubblico, molto partecipato, ospitato e patrocinato dal Gal “Serre calabresi” a Chiaravalle sulle opportunità e i rischi derivanti dalla diffusione di impianti di produzione di energia “pulita” nella nostra regione. Ad organizzare l’evento le associazioni Wwf, Lipu, Italia Nostra, Forum Ambientalista, Laboratorio Territoriale di San Lorenzo e Condofuri e Movimento Ambientalista delle Preserre.
Unica nota stonata nell’ambito di un dibattito veramente aperto – che peraltro è preludio alla formazione di un Coordinamento fra associazioni, movimenti e liberi cittadini per la difesa del territorio – l’assenza delle amministrazioni locali del comprensorio, tutte regolarmente invitate all’appuntamento. Erano presenti diversi gruppi di minoranza dei comuni della zona, ma rumorosa è stata l’assenza degli amministratori, a dimostrazione della sensibilità dei governanti verso determinate tematiche.
Dopo i saluti del presidente del Gal Marziale Battaglia, la brillante relazione di Laghi, intervenuto in qualità di vicepresidente nazionale di “Isde Italia – Medici per l’Ambiente”, ha illustrato l’impatto delle varie fonti energetiche sull’ambiente e quindi sulla salute dell’essere umano. Con dati inequivocabili: fra questi, la Calabria produce un surplus di energia superiore (addirittura del 180%) al proprio fabbisogno; inoltre, il trasporto dell’energia è, di per sé, sconveniente per ragioni tecniche ed economiche.
Nei particolari dei progetti di parchi eolici che riguardano le Preserre, e in ispecie San Vito, è sceso Angelo Calzone (delegato Wwf Calabria), che ha spiegato lo stato dell’arte della battaglia “giuridica” in atto, fra le associazioni a difesa del territorio e i promotori degli impianti. Il consigliere regionale Alecci ha quindi ribadito l’importanza della cura del paesaggio per lo sviluppo turistico della nostra regione, ribadendo l’impegno in Consiglio a contrastare la volontà della maggioranza Occhiuto che sembrerebbe orientata a spingere sull’acceleratore per quel che concerne il via libera a nuovi impianti eolici, e non solo, in Calabria.
La senatrice Margherita Corrado, in collegamento da Roma, ha intravisto in questo incontro «un primo passo verso una collettiva presa di coscienza e successiva mobilitazione, anche tramite i rappresentanti istituzionali, per opporsi ai protagonisti di un nuovo colonialismo economico», mascherato con la beffa di voler fare del Sud Italia «l’Hub energetico del Mediterraneo». Ha concluso: «La Calabria ha già dato, la regione è ormai satura di impianti e di agenti inquinanti. Ora si deve puntare alla salvaguardia della salute e delle bellezze naturali, perlomeno quelle rimaste tali».
Dopo l’intervento di Angela Maida (Italia Nostra), sono stati diversi i contributi dalla platea, fra i quali quello di Valentino Santagati, autentico pilastro nella promozione della difesa della nostra terra, e Francesco Di Lieto (vicepresidente nazionale Codacons), che ha rinnovato il suo impegno nelle battaglie per l’ambiente, insieme a Calabria Resistente e Solidale. Ad ogni modo, tutti gli interventi sono orientati alla volontà di dare seguito a questo incontro per creare un Coordinamento civico che possa far sentire ancor più forte la sua voce sul territorio.
Hanno aderito all’iniziativa anche Kalibreria Soverato, Kalabria trekking, Codacons Calabria, Cooperativa “A ‘menzalora” Petrizzi, associazione “Il brigante” Serra San Bruno, Calabria resistente e solidale, Liberamente San Vito, Avamposto Agricolo Autonomo Santa Caterina dello Jonio, Comitato Salviamo la Scarpina Soverato.