“Nicola Fiorita e la sua Giunta, espressione della ricca borghesia cittadina e politicamente ispirati da quell’ipocrita vento radical chic che ha determinato il crollo verticale della sinistra italiana, continuano a dare prove evidenti della loro lontananza ideale e programmatica dalle esigenze più profonde delle periferie del capoluogo e, in particolare, del popoloso abitato marinaro. La Marina di Catanzaro viene puntualmente penalizzata da scelte amministrative incomprensibili. Del resto, quanti non hanno mai guardato a Catanzaro Città di Mare ed hanno spostato volutamente i propri interessi lontano dai confini marittimi dei dei Tre Colli, non riescono neanche a immaginare di attuare politiche di sviluppo a favore di Lido. L’alta borghesia catanzarese ha relegato per decenni Marina a sfogatoio balneare dei ceti deboli, piuttosto che ergerla a organizzato polo turistico che facesse da traino all’intera provincia e ad un capoluogo impoverito e in decadenza. In questo contesto l’ultimo scempio politico-amministrativo della Pista Ciclabile è un esempio che resterà negli annali di una Catanzaro disgregata, frammentata, lacerata, saccheggiata, priva di una moderna strategia di sviluppo.
Ma si sa, il sindaco Nicola Fiorita e i suoi ricchi amici alle lunghe spiagge del capoluogo preferiscono da sempre quelle di Soverato o di altre amene località del Golfo di Squillace, volendo mantenere un distacco anche “fisico” con il popolo catanzarese: tanti momenti conviviali, con atteggiamento snob, preferiscono viverli nella Perla dello Jonio, piuttosto che nel centro storico di una Catanzaro che proprio essi stessi hanno abbandonato e declassato a dormitorio, o nella Marina destinata, in una visione alto borghese e gattopardesca, alla massa senza troppe pretese. Per Fiorita e i suoi crassi sostenitori, la Marina di Catanzaro e come Ostia per i ricchi romani che prediligono Fregene e Capalbio. Il Popolo però se n’è accorto e reagisce!
Nonostante questa premessa socio-politica, mai avremmo potuto immaginare che Fiorita trovasse il coraggio di togliere ai Marinoti il piacere di poter godere del proprio quartiere in bici raggiungendo in pochi minuti la Pineta di Giovino, le Dune ed il bellissimo tratto di spiaggia compreso tra il fiume Alli ed il Castace, una porzione di litorale assolutamente incontaminata ed altrimenti irraggiungibile in quanto priva di strade. È di questi giorni la notizia che il sindaco Fiorita ha di fatto eliminato dal progetto esecutivo l’intero tratto della Pista Ciclabile che si doveva realizzare partendo dal fiume Alli, e passando per le splendide spiagge e le Dune della Pineta di Giovino. Un itinerario molto suggestivo destinato poi a congiungersi con il percorso già esistente sui due tratti di lungomare, per arrivare fino al fiume Corace e per poi proseguire verso il campus universitario di Germaneto.
E come se tutto ciò non bastasse nei prossimi giorni inizieranno i lavori della ciclabile con un nuovo improbabile percorso che prevede l’attraversamento di viale Isonzo, ricalcando un tracciato che esiste da oltre venti anni e sul quale nessuno ha mai visto una bicicletta o un triciclo. Soldi pubblici buttati al vento, insomma, soprattutto se si tiene conto che il secondo lotto dovrebbe congiungere via Conti Falluc con il Campus, superando non si sa come colline e rilievi, e quindi calando un velo di mistero sul presunto definitivo percorso.
Un tradimento politico, quello di Fiorita, nei confronti del quartiere marinaro. Un tradimento che ha portata storica perché a Lido la pista ciclabile se l’aspettavano tutti per poter fruire di tante bellezze naturali in sicurezza, nonché promuovendo attività sportiva e salutare. Né si vorrà trascurare che una pista ciclabile avrebbe valorizzato il tratto costiero del capoluogo rivestendo anche il ruolo di importante attrattore turistico.
Dispiace, inoltre, che Fiorita non abbia voluto recepire uno dei tanti suggerimenti arrivati sulla sua scrivania da parte di cittadini, associazioni culturali, ambientali e sportive, che chiedevano di ricalcare quanto fatto in altre città con la realizzazione di moderne piste ciclabili a sostegno della mobilità e dell’attività sportiva. Si è scelta la strada più facile, quella di dare una mano di vernice ad un tracciato, quello di viale Isonzo, vecchio ed obsoleto, mai utilizzato e che in tanti, per tali ragioni, hanno più volte chiesto di eliminare.
Un tradimento, quello di Fiorita, che i Marinoti non dimenticheranno facilmente e che tutti i Catanzaresi giudicheranno come una beffa nei confronti di un capoluogo che solo a parole vuole esaltare anche la propria dimensione balneare, ambientale e turistica. Cosa ne pensa il vice sindaco Giusy Iemma che ha speso fiumi di parole per promuovere la Bandiera Blu e le Dune di Giovino? Cosa ne pensa l’assessore Nunzio Belcaro che avrebbe dovuto difendere la Pineta di Giovino e le sue Dune? Perché affidare un altro incarico progettuale quando, muovendosi in tempo, sarebbe stato sufficiente utilizzare al meglio il progetto già esistente?
Che pena: anche la Pista Ciclabile è andata Via col Vento!”. Lo affermano in una nota Eugenio Riccio, Gianni Costa, Lea Concolino, Manuel Laudadio della Lega di Catanzaro.