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Vibo Valentia celebra i 170 anni dalla morte di Vito Capialbi

Oggi 30 ottobre 2023 per Vibo Valentia è una giornata importante un anniversario che merita di essere ricordato e celebrato perchè ricorrono i 170 anni dalla morte del famoso studioso, storico e archeologo monteleonese Vito Capialbi. Nato appunto a Monteleone (oggi Vibo Valentia) il 30 ottobre del 1890 e morto il 30 ottobre del 1853.

 

Dunque, un convegno ideato e pensato da Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia (con la sua Presidente Anna Murmura) e dal Liceo Vito Capialbi (con il suo dirigente Ing. Antonello Scalamandrè) per ricordare la vita e l’opera di Vito Capialbi. Un convegno dal taglio fortemente didattico in quanto rivolto principalmente agli studenti del Liceo che saranno presenti in aula magna con i rappresentanti di tutte le classi, di istituto e della consulta; ma, anche dal grande spessore culturale dal momento che interverranno in qualità di relatori moltissimi tra i maggiori studiosi dell’illustre personaggio.

 

“Ci teniamo a ricordare qui tutti quelli che parleranno nell’occasione e lo facciamo in rigoroso ordine di intervento: Maurizio Paoletti, Francesco Campennì, Maria D’Andrea, Anna Rotella, Anna Murmura, Antonino Zumbo, Foca Accetta, Maurizio Cannatà e Maria Rosaria Costantino. Tra questi alcuni sono docenti dell’Unical, altri archeologi e ricercatori indipendenti, ma tutti animati dallo stesso proposito che è quello di far conoscere, nei vari aspetti della sua personalità di studioso, al pubblico degli ascoltatori studenti e non, un grande personaggio come Vito Capialbi che ha scritto la storia della nostra città con le sue opere, le sue ricerche, il suo operato e i suoi contatti con il mondo della cultura dell’epoca di molte parti d’Italia e d’Europa. Vogliamo ricordare infatti, in questa occasione. anche e soprattutto, la strada da lui compiuta insieme ad altri studiosi italiani in direzione di quell’Europa Unita di cui l’Italia è uno dei paesi fondatori e nella quale crediamo convintamente; quell’Europa Unita che è fatta non solo di economia e finanza, ma anche e, in particolar modo, di cultura e di bellezza. Perchè un mondo diverso è possibile se noi lo vogliamo e per questo ci muoviamo tutti insieme in direzione dell’armonia e della bellezza di cui la prima è portatrice”.

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