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Enzo Le Pera propone per i tipi di Luigi Pellegrini un suggestivo percorso tra le sculture di Cosenza

Potrebbe dirsi: quando una città possiede un tesoro di inestimabile valore artistico, storico e culturale, e qualcuno si dà da fare, in modo intelligente e proficuo, per valorizzarlo. In questo caso, grazie alla Guida alle sculture di Cosenza, edita da Luigi Pellegrini, omaggio doveroso e necessario al MAB (Museo all’aperto Bilotti), due figure diverse, ma speculari: Enzo Le Pera e Roberto Bilotti.

Il primo, autore dell’opera, protagonista di una cinquantennale esperienza tra quadri, dipinti, sculture che hanno fatto della Galleria “Il Triangolo” il quartier generale del suo innato talento, e un luogo obbligato per chi ama l’arte e crede nella sua fondamentale funzione nella vita dell’uomo e nella società. L’altro, a capo della Fondazione Bilotti, conosciuta in tutto il mondo (tra l’altro ogni anno finanzia progetti di ricerca fondamentali per curare la leucemia e consentire i trapianti del midollo osseo, necessari per salvare la vita a migliaia di persone), ma anche deus ex machina di realizzazioni entrate di diritto nella storia più recente della musealità contemporanea, dallo stesso MAB alle Sale “Boccioni” e della Scultura della Galleria nazionale di Cosenza, ai musei “Carlo Bilotti”, “Aranciera di Villa Borghese a Roma, “Miceli Magdalone” e del “Presente” di Rende, a tante altre iniziative, che hanno contribuito a scrivere pagine memorabili in questo campo.

E cosa poteva venir fuori da un connubio tanto qualificato e competente, se non, appunto, questa Guida alle sculture di Cosenza, il prezioso strumento che la Luigi Pellegrini mette oggi a disposizione della città bruzia e delle sue enormi (ancora in buona parte inespresse) potenzialità attrattive, che affondano le radici, tra l’altro, in un vissuto storico, culturale e scientifico, antico e prestigioso? Poggia, dunque, su questi concreti presupposti questa nuova iniziativa editoriale, fresca di stampa, di cui giustamente il sindaco della città, Franz Caruso, che firma la prefazione, sottolinea l’importanza, sia per la capacità di “colmare una inaccettabile lacuna”, sia perché in grado “di ricostruire, per nella sua agilità e facilità di consultazione, la storia del MAB (il Museo all’aperto Bilotti) di Cosenza, e delle altre sculture presenti in città , corredandola con descrizioni, altrettanto puntuali e rigorose, sugli artisti autori delle opere custodite nel nostro Museo en plein air, con l’ulteriore arricchimento di commenti critici e testimonianze di storici dell’arte che hanno conosciuto e indagato a fondo le opere degli stessi maestri del XX secolo che popolano la città dei Bruzi”. Mai, come in questo caso, si tratta di parole azzeccate.

Un beneaugurante “viatico” affinchè questa guida (di cui sarebbe utile una nuova edizione in inglese, ma anche la diffusione nelle scuole) diventi davvero ciò che è in grado di essere. Per i cosentini.

I calabresi, in ogni parte del mondo. I tour operator.

La borsa del turismo. E i tanti appuntamenti nei quali ogni anno si decidono le “sorti” e le “prospettive” dell’ingente patrimonio artistico-culturale del Bel Paese.

E Cosenza, come dimostrano, o confermano Enzo Le Pera e Roberto Bilotti, ha tutto, ma proprio tutto, e forse anche qualcos’altro, per ben figurare.

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